15/05/24

Sedotti e schiacciati. Appunti sul nuovo spot Apple


«[L’ebrezza del potere] Crescerà sempre e diventerà sempre più acuta. E sempre, in ogni momento, si proverà il brivido della vittoria, la sensazione di calpestare un nemico inerme. Se vuoi farti un quadro del futuro, immagina uno stivale che pesta un volto umano in eterno».
George Orwell, 1984

Provo a mettermi nei panni del team Apple che ha approvato la recente pubblicità dell’iPad Pro, senza prevedere le polemiche che avrebbe scatenato per il modo in cui rappresenta l’idea di compressione di molti strumenti in un unico dispositivo, ovvero mediante l’immagine di una moltitudine di oggetti schiacciati da un’enorme pressa meccanica.

04/03/24

I visori e il futuro dell’educazione


Credo che il lancio del nuovo visore Apple Vision Pro, in vendita dal 2 febbraio negli Stati Uniti, debba suscitare in ciascuno di noi delle domande circa la società in cui viviamo e il mondo che vorremmo abitare. Guardando le immagini e i video diffusi, nei quali si vedono persone che indossano il costoso gadget tecnologico per strada, sui mezzi pubblici e perfino alla guida di auto, immerse nel loro mondo “aumentato” ed estraniate dalla realtà sociale, il mio pensiero è corso subito alle aule di scuola.

01/03/24

La cecità della macchina (e della bomba)


«Il crescente affidamento che la nostra società fa sui computer, che erano inizialmente destinati ad “aiutare” la gente a fare analisi e a prendere decisioni, ma che da ormai molto tempo hanno da un lato superato la comprensione di chi li usa, diventando d’altro canto indispensabili, è un fenomeno molto grave. […]

09/01/23

Mattatoio n.5: Vonnegut a fumetti


In un discorso tenuto nel 2019, per il cinquantesimo anniversario di Mattatoio n.5 (1969), Salman Rushdie accostò il romanzo di Kurt Vonnegut a Catch-22 (1961) di Joseph Heller, ed entrambi alla guerra in Vietnam. Due romanzi che descrivevano gli orrori della seconda guerra mondiale, ricordò infatti, attrassero a quel tempo un pubblico di lettori che seguivano con enorme preoccupazione lo svolgersi dell’ennesima escalation di violenza. Entrambi i romanzi vennero letti anche in relazione a tale conflitto, e in essi il racconto della guerra passata si rendeva comunicabile e sovrapponibile al presente grazie alla maschera della commedia: da un lato la follia farsesca di Heller, che Rushdie paragona a Charlie Chaplin; dall’altro l’umorismo nero di Vonnegut, più simile nel suo tono malinconico a un Buster Keaton. Ma ciò che davvero accomuna i due libri, afferma Rushdie, è la rappresentazione di un mondo «che ha perso la testa, nel quale i bambini sono mandati a fare il lavoro degli uomini e a morire».
 

26/11/22

Un omaggio a Charles M. Schulz: Replica van Pelt


[Una versione ridotta di questo articolo è stata pubblicata su Doppiozero il 23/11/2022.]

A prima vista questo bimbo sembrerebbe una specie di Linus in miniatura, una copia del suo fratello maggiore, o meglio una Replica (Rerun), come l’ha chiamato delusa Lucy, desiderosa di una sorellina, nell’anno della sua nascita (1972). In mancanza di un nome proprio porterà sempre questo nomignolo, spesso tra virgolette, perché «tutti mi chiamano così», e per più di due decenni sarà solo una rara comparsa, nonché un personaggio che il suo stesso creatore, incerto sul ruolo da attribuirgli, finì per ritenere uno sbaglio – almeno finché il tempo non lo ricompensò con uno splendido riscatto.
 

11/04/22

15 minuti alla settimana


Succede tutto nel giro di pochi minuti. L’entrata in classe, il libro estratto dal mio zaino, i banchi spostati, l’invito a fare un semicerchio al centro dell’aula. Ora sono in quarta, e una bambina esclama di colpo che da molti anni non si erano più seduti per terra in quel modo, forse addirittura dalla prima. C’è una bella tensione nella sua voce emozionata e nell’aria, mentre apro il libro e comincia a diffondersi il silenzio.

07/02/22

Il tesoro degli sciocchi e dei bambini


Una delle storie più curiose della tradizione novellistica italiana è quella di Ganfo il pellicciaio, contenuta nel Novelliere di Giovanni Sercambi (1348-1424). Gianni Celati la riscrisse nell’italiano d’oggi per l’antologia Novelle stralunate dopo Boccaccio, a cura di Elisabetta Menetti (Quodlibet 2012), e in un saggio intitolato “Lo spirito della novella” la riassunse in poche righe:
Ganfo va ai Bagni di Lucca per curarsi; ma quando deve entrare in acqua e vede tante persone, si chiede: “Tra tanti, come farò a riconoscermi?” Allora si mette un segno di croce sulla spalla, ed entrato in acqua guarda il segno e si dice: “Sì sono proprio io”. Poi però l’acqua spazza via il suo segno di croce e lo deposita su un altro bagnante, al quale Ganfo dice: “Tu sei io e io son tu”. E l’altro per mandarlo al diavolo gli risponde: “Va’ via, tu sei morto”. Al che Ganfo si crede morto, torna a casa, si stende sul letto, si lascia mettere nella bara. […] Poi, mentre lo portano al cimitero, per strada una cliente gli manda una maledizione, perché gli aveva portato una pelliccia da riparare e lui è morto senza restituirgliela. E Ganfo risponde nella bara: “Se io fossi vivo come sono morto, ti risponderei come si deve”.

04/11/21

80 anni di Dumbo, il miracolo Disney


Tra la fine degli anni Trenta e l’inizio dei Quaranta, Walt Disney diede fondo alle proprie risorse per creare i suoi primi lungometraggi animati, destinati a segnare la storia del cinema e le fantasie di intere generazioni di bambini. Vinta con Biancaneve e i sette nani (1937) la sfida titanica del passaggio al formato lungo, le sue ambizioni si concentrarono sulla possibilità di dar vita a titoli sempre più raffinati e spettacolari, capaci di eguagliare o addirittura superare le potenzialità espressive dei film dal vero. La perizia artigianale di Pinocchio (1940), i virtuosismi sinestetici di Fantasia (1940) e l’eleganza stilistica di Bambi (1942) dimostrano che gli esiti artistici raggiunsero ben presto la soglia dell’eccellenza, ma gli sforzi di Disney e dei suoi collaboratori dovettero far fronte a enormi difficoltà produttive.
 

08/04/21

«Minari» di Lee Isaac Chung. Il linguaggio ritrovato


Il linguaggio non è della lingua, ma del cuore.
La lingua è solo lo strumento con il quale parliamo.
(Paracelso)

Con ben sei candidature agli Oscar 2021 (miglior film, regia e sceneggiatura, miglior attore protagonista, miglior attrice non protagonista, migliore colonna sonora), Minari di Lee Isaac Chung si conferma uno dei film più interessanti e chiacchierati di questa travagliata stagione di cinema, e non solo per motivi inerenti all’opera in sé e per sé.

09/09/20

[Soffitte] I tesori illustrati di archive.org II: Fulvio Testa


[La rubrica 
Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete. Questo è il secondo articolo sui libri illustrati reperibili su archive.org. Qui il primo articolo.]

Nella biblioteca digitale di Internet Archive (archive.org) sono disponibili alcuni libri per bambini in lingua inglese scritti e illustrati da Fulvio Testa, consultabili liberamente previa registrazione su questa pagina.

14/08/20

Cartoni in fondo al mare. Da Disney a BoJack Horseman


Il mondo dei cartoni animati della prima metà del Novecento ha ispirato i lavori di alcuni tra i più eccentrici fumettisti contemporanei, come Kim Deitch e Jim Woodring, ma anche gli sviluppatori di un videogioco più unico che raro come Cuphead (2017), che richiamandosi esplicitamente all’estetica dell’animazione anni ’30 è riuscito a far rivivere su un altro medium e in un’altra epoca il dirompente immaginario cartoonesco di quasi un secolo fa. Un’operazione in parte analoga, ma che rielabora le influenze della golden age dell’animazione in uno scenario contemporaneo, è all’origine di uno degli episodi più acclamati della serie animata BoJack Horseman, intitolato Fish Out of Water (Un pesce fuor d’acqua, quarto episodio della terza stagione, 2016), nel quale BoJack trascorre un weekend nelle profondità dell’oceano per partecipare a un importante festival cinematografico.

01/11/19

[Soffitte] I tesori illustrati di archive.org


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

La biblioteca digitale non-profit Internet Archive, nata per consentire un accesso universale alla conoscenza, è uno dei più vasti progetti di archiviazione disponibili in rete. Navigando sul relativo portale, archive.org, può capitare di imbattersi in volumi introvabili, libri da collezione e curiosità per bibliofili, ma non sempre è facile orientarsi in quello che sembra uno sterminato oceano virtuale. Rispolverando la rubrica Soffitte, ho scelto tre libri illustrati tra i tanti che nel corso degli anni ho scovato sul sito: il primo è una strampalata parodia della discesa dantesca agli inferi; il secondo è un caustico libretto di storie edificanti per bambini; il terzo è una raffinata fiaba esotica, scritta e illustrata da uno dei più grandi (e dimenticati) illustratori del XX secolo, Boris Artzybasheff.

04/04/19

[Soffitte] Una nuova raccolta online di fumetti americani delle origini


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

La biblioteca digitale Gallica ha recentemente messo a disposizione le riproduzioni digitalizzate di intere annate dell’edizione europea del quotidiano New York Herald, ovvero di una delle più prestigiose testate che contribuirono allo sviluppo del fumetto negli Stati Uniti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

12/03/19

I futuri paralleli di Olivier Schrauwen


[Una versione editata dell’articolo è stata pubblicata su Fumettologica il 28/2/2019.]

Il belga Olivier Schrauwen (1977) si è distinto nell’ultimo decennio come uno dei più interessanti autori di fumetti nel panorama contemporaneo, sia per le numerose collaborazioni con riviste alternative, sia perché i suoi lavori sono stati oggetto di importanti pubblicazioni e apprezzamenti critici. Art Spiegelman l’ha definito il fumettista più originale “dai tempi di Chris Ware o Ben Katchor”, e lo stesso Chris Ware ha segnalato la sua più recente raccolta di storie pubblicata da Fantagraphics, Parallel Lives (2018), come una delle tre migliori opere a fumetti dell’ultimo anno.

12/12/18

Il corpo di Mickey


[Una versione leggermente editata dell’articolo è stata pubblicata su Fumettologica il 26/11/2018.]

Due tendenze storiografiche molto diffuse su Mickey Mouse, e spesse associate, consistono da un lato nell’attribuire al personaggio una determinata personalità o una serie di tratti caratteriali, e dall’altro nel considerarlo una sorta di icona tipicamente americana, portatrice più o meno inconsapevole di valori connaturati alla sua nazionalità. Entrambe le prospettive sono tutt’altro che esaurienti, e più che spiegare il segreto del successo di Mickey, se analizzate nel dettaglio, tradiscono l’incredibile complessità di una figura davvero unica nell’immaginario culturale del Novecento.

06/09/18

Lyonel Feininger e il ritorno dei Kin-der-Kids


[L’articolo è stato originariamente pubblicato su Fumettologica il 17/8/2018.]

Gli albori del fumetto pullulano di autentici tesori dimenticati, frutto del talento visionario di singoli autori e di occasioni eccezionali, perlopiù di breve durata, nelle quali il medium ha saputo travalicare i consueti binari espressivi in senso davvero rivoluzionario. Agli occhi dello storico queste occasioni somigliano talvolta a vertiginose scorciatoie spazio-temporali, come i pochi mesi di vita del Naughty Pete (1913) di Charles Forbell, del quale a un secolo di distanza, riconoscendone l’influenza sul proprio lavoro, Chris Ware disse che “giocò coi fumetti più di quanto molti fumettisti fanno in un’intera vita”. Altre volte sono invece sentieri secondari nascosti, eccentrici e irripetibili, come la brevissima serie nonsense esoterica The Wiggle Much (1910) di Herbert E. Crowley, artista britannico dal gusto simbolista tipicamente europeo.

10/04/18

[Altreletture] Il ritorno dei mostri selvaggi di Maurice Sendak


[La rubrica Altreletture è dedicata alla segnalazione di articoli reperibili in rete.]

Uno degli eventi editoriali più chiacchierati in Italia negli ultimi mesi è stato il trionfale ritorno in libreria del classico di Maurice Sendak Nel paese dei mostri selvaggi (Where the Wild Things Are, 1963), riproposto da Adelphi nella collana “I cavoli a merenda” e nella nuova traduzione di Lisa Topi.

02/04/18

«Naughty Pete», il gioiello di Charles Forbell


[Una versione ridotta dell’articolo è stata pubblicata su Fumettologica il 14/3/2018.]

Nei primi anni del ‘900 una delle figure più caratteristiche e ricorrenti nelle strisce a fumetti statunitensi era quella del bambino monello. Le sue incarnazioni più celebri furono i gemelli Hans e Fritz della serie The Katzenjammer Kids, creati nel 1897 da Rudolph Dirks e noti in Italia come Bibì e Bibò, e il Buster Brown di Richard Felton Outcault (1902), ma il grande successo ottenuto da queste strisce, com’è naturale, portò molti altri autori a imitarne la formula, e così pressoché tutti gli inserti domenicali dei principali quotidiani dell’epoca traboccavano di variazioni più o meno spudorate sul medesimo tema.

23/02/18

[Soffitte] Le origini del fumetto statunitense in una raccolta online


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

Il fumetto nacque e si diffuse negli Stati Uniti negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900, quando sugli inserti domenicali dei principali quotidiani comparvero le prime strisce di vignette sequenziali e poi si consolidarono i tratti basilari del linguaggio grafico, stilistico ed espressivo che sarebbe divenuto caratteristico del medium.

26/01/18

Robot e tecnocrazia. Appunti sull’animazione di una volta


Un’illustrazione di Winsor McCay apparsa il 2 aprile del 1933 sul San Francisco Examiner rappresenta un mostruoso dinosauro meccanico a spasso nel quartiere industriale di una città, mentre calpesta e distrugge tutto ciò che gli capita sul cammino. La scritta “Technocracy” sul corpo della bestia è un chiaro rimando all’omonimo movimento sociale che da qualche mese stava raccogliendo consensi negli Stati Uniti, proponendo di superare la crisi economica attraverso la sostituzione dei politici con scienziati e ingegneri ritenuti in grado di risollevare le sorti del paese.