24/06/24
Il viaggio del bambino-scorpione
È di un bambino la domanda che rilancio ai miei nuovi alunni, in entrambe le quinte che mi accolgono quest’anno, per cominciare a conoscerci dalle cose che più ci stanno a cuore: «Qual è il tuo animale preferito?». Invito i bambini a rifletterci bene, e prima di far partire il giro ci aggiungo una coda, piccola ma essenziale: «E perché?».
19/03/24
Imparare a sognare
«Sono nato in una casa in cui viveva un poeta. Era mio padre. I miei amici d’infanzia mi dicevano: tuo padre è strano! Lui piaceva a tutti, era facile amare una persona così semplice, così gentile, così attenta agli altri. Ma lo trovavano “strano”. Per la verità, lo pensavo anch’io. Perché perdeva un tempo infinito a guardare gli uccelli bianchi che sorvolavano il fiume Chiveve. Ed era capace di incantarsi davanti a una pietra, a un seme, a un verso. Mio padre portava a casa libri e dischi come un contrabbandiere trasporta le merci più preziose. Mio padre era uno speleologo di bellezze in un mondo occupato da questioni di tempo e di denaro.
04/03/24
I visori e il futuro dell’educazione
Credo che il lancio del nuovo visore Apple Vision Pro, in vendita dal 2 febbraio negli Stati Uniti, debba suscitare in ciascuno di noi delle domande circa la società in cui viviamo e il mondo che vorremmo abitare. Guardando le immagini e i video diffusi, nei quali si vedono persone che indossano il costoso gadget tecnologico per strada, sui mezzi pubblici e perfino alla guida di auto, immerse nel loro mondo “aumentato” ed estraniate dalla realtà sociale, il mio pensiero è corso subito alle aule di scuola.
15/02/24
Hannah Arendt. La custodia della novità
«In fondo noi educhiamo sempre i nostri figli in vista di un mondo che è già, o sta per diventare, fuori sesto. È la condizione umana: il mondo è creato da mani mortali che lo destinano a esser dimora di mortali per un tempo limitato. Il mondo si logora perché è opera di mortali; e rischia di diventare mortale come loro, perché i suoi abitanti si avvicendano senza sosta. Per proteggere il mondo dalla natura mortale di chi lo crea e lo abita, occorre rimetterlo in sesto sempre daccapo. Il problema è educare in modo che il “rimetterlo in sesto” resti di fatto possibile, seppure non possa mai essere garantito.
15/01/24
I fiori di ciliegio e la guerra
«Ricordo ancora il mio primo libro di testo della scuola elementare. Era la primavera del 1934. Lo aprii con grande emozione: al suo interno era disegnata una bellissima scena primaverile, con degli alberi di ciliegio in fiore.»
«Ricordo che la nostra maestra scrisse le parole “Sono sbocciati, sono sbocciati” a caratteri cubitali sulla lavagna. La signorina Tejima era alta e snella. Immagino che molte persone conservano anche da adulti un ricordo nitido dei loro insegnanti della scuola elementare. Anch’io ho ben impressa nella memoria l’immagine della signorina Tejima: il colore dei suoi vestiti, la sua acconciatura e persino i gesti che era solita fare.»