15/05/24

Sedotti e schiacciati. Appunti sul nuovo spot Apple


«[L’ebrezza del potere] Crescerà sempre e diventerà sempre più acuta. E sempre, in ogni momento, si proverà il brivido della vittoria, la sensazione di calpestare un nemico inerme. Se vuoi farti un quadro del futuro, immagina uno stivale che pesta un volto umano in eterno».
George Orwell, 1984

Provo a mettermi nei panni del team Apple che ha approvato la recente pubblicità dell’iPad Pro, senza prevedere le polemiche che avrebbe scatenato per il modo in cui rappresenta l’idea di compressione di molti strumenti in un unico dispositivo, ovvero mediante l’immagine di una moltitudine di oggetti schiacciati da un’enorme pressa meccanica.

13/06/23

La storia infinita (racconto)


Ho letto il seguente racconto durante la mia ultima lezione di quest’anno scolastico in una quinta elementare, nascondendolo in un libro che mi ha consentito di presentarlo come una fiaba tibetana. È stata la seconda delle nostre tre letture conclusive, dopo un estratto dal capitolo 12 del romanzo Momo di Michael Ende, e prima di un altro breve racconto scritto da me per l’occasione (L’incontro segreto). Sul registro ho chiamato questa lezione conclusiva «Un mondo di storie».
 

22/12/20

Tomi Ungerer. Fuga dalla fine del mondo


L’ultimo albo illustrato di Tomi Ungerer (1931-2019), Non stop, uscì in Germania nel maggio 2019, appena tre mesi dopo la sua scomparsa. Come accade spesso in casi del genere, specie ad artisti considerati maestri, il libro venne accolto come un testamento, e fu tanto più atteso dal momento che rappresenta il tassello conclusivo di una carriera singolarmente eclettica e prolifica (più di 140 volumi, secondo il sito ufficiale). Di fronte all’ultimo lavoro dell’autore di classici per l’infanzia come I tre briganti (1961), L’uomo della Luna (1966), Il gigante di Zeralda (1967) e Otto. Autobiografia di un orsacchiotto (1999), ma anche di un corpus di libri inclassificabili, audaci e visionari, abilissimo nel giocare in modo provocatorio e intelligente con le convenzioni e i tabù dell’immaginario, definito da Maurice Sendak il più originale della sua epoca, sarebbe stato davvero difficile sottovalutare l’importanza di questa uscita, ma altrettanto difficile comprenderne subito e fino in fondo la portata, senza il proverbiale senno di poi.