09/12/21

Tana Hoban. Nel silenzio dei libri, lo sguardo dei bambini


Devo ammettere che fino a poco tempo fa il nome di Tana Hoban non mi diceva nulla, eppure sfogliando i suoi libri per la prima volta ho provato una netta sensazione di déjà vu, quasi fossi incappato in una serie di figure riemerse intatte dai miei primissimi anni di vita. Possibile che le avessi già incontrate, finendo per scordarle? La scarsa considerazione di cui ha goduto finora la sua opera in Italia mi induce a dubitarne. Tana Hoban (1917-2006) è stata un’artista e fotografa statunitense, nota soprattutto nel suo Paese natale e in Francia (dove si trasferì nel 1983) per la sua produzione di volumi per bambini di età prescolare, che dagli anni ’70 hanno fatto la storia del genere. Fino a pochi mesi fa tutti i suoi libri risultavano inediti in Italia, ma nonostante ciò, trattandosi di opere seminali, la loro influenza estetica si può indovinare in una grande varietà di titoli, dalle prime letture per neonati agli abbecedari illustrati, ed è in particolare evidente nel campo degli albi fotografici senza parole, ascrivibili alla più ampia famiglia dei “libri muti”, più comunemente detti silent books.
 

13/05/21

Le parole che trasformano. «Lingua madre» di Maddalena Fingerle


Per i più assidui lettori di riviste letterarie sul web, la vittoria di Maddalena Fingerle alla XXXIII edizione del Premio Calvino (2020) col romanzo Lingua madre ha rappresentato senza dubbio più una conferma che una sorpresa. Già da un paio d’anni, infatti, i suoi racconti pubblicati su riviste come CrapulaClub, Nazione Indiana e Narrandom avevano cominciato a imporsi all’attenzione di editor e scrittori per la loro originalità e per uno stile impeccabile e immediatamente riconoscibile, nonostante la giovane età dell’autrice (nata a Bolzano nel 1993, e attualmente dottoranda in italianistica a Monaco di Baviera).

27/07/18

Sulle tracce della protofantascienza (estratto)


[Estratto dalla prefazione a Gaspare Freddi, Il pianeta Venere e i suoi abitanti - Gli abitanti di Marte, Cliquot, 2018]

Lo scandaglio di quella terra incognita che è la protofantascienza italiana, secondo la metafora con cui Gianfranco de Turris definì la narrativa avveniristica a cavallo tra Ottocento e Novecento, è affare piuttosto recente e ancora in corso d’opera. Lo stesso de Turris, coadiuvato da Claudio Gallo, raccolse nel volume Le aeronavi dei Savoia (2001) un’antologia utile per tracciare una prima mappatura del campo, delimitando l’orizzonte temporale fra due estremi: da un lato il termine ante quem del 1952, anno in cui nelle edicole italiane fecero il loro esordio le riviste “Scienza Fantastica” e “Urania”, e su quest’ultima Giorgio Monicelli coniò il termine fanta-scienza; dall’altro il 1891 cui risale il più antico racconto protofantascientifico rintracciato sulle pagine di “La Tribuna illustrata”, supplemento che sul finire del XIX secolo rifletteva l’emergere di un nuovo modello di pubblicazione popolare e ad ampia diffusione.

12/06/18

La fantascienza apocrifa di Stanisław Lem (appendice)


Un paio di settimane fa è apparso su Doppiozero un mio articolo dedicato al filone “apocrifo” e sperimentale della narrativa di Stanisław Lem – scrittore polacco noto soprattutto per il romanzo di fantascienza Solaris (1961) –, a partire da un’opera pubblicata da poco in Italia e interamente incentrata sul tema dell’intelligenza artificiale, GOLEM XIV (il Sirente, 2017).

17/04/18

I “Libri per ragazzi” di Einaudi. La mostra e il catalogo


Dal 21 marzo al 13 22 aprile 2018 le stanze della Casa Museo Boschi-Di Stefano di Milano hanno ospitato una mostra dove per la prima volta è stata esposta al pubblico l’intera serie di volumi della storica collana “Libri per ragazzi” di Einaudi, per un totale di novanta titoli pubblicati in un arco di tempo di trent’anni, dal 1959 al 1989. L’esposizione di questi libri, appartenenti alla collezione di Claudio Pavese, all’interno di una cornice tanto suggestiva, ha rappresentato un’ottima occasione per omaggiare e riscoprire una delle collane che più hanno segnato la storia dell’editoria italiana nel Novecento, e nello specifico di quel particolare settore che è la letteratura per bambini e ragazzi.