25/11/21

[Un secolo di bambini] L’infanzia al cinema: 1921–1939


Cento anni fa, nel 1921, usciva nelle sale The Kid, il primo lungometraggio scritto, diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin, col piccolo Jackie Coogan nel ruolo di un bambino abbandonato dalla madre e allevato da un vagabondo. Il titolo con cui il film venne distribuito in Italia, Il monello, non rende giustizia all’importanza storica e simbolica della pellicola: Jackie Coogan fu soltanto l’ennesimo di una fitta schiera di monelli a comparire sullo schermo, ma la centralità del suo ruolo e la profondità della pellicola fanno pensare al suo personaggio come al primo Bambino della storia del cinema, all’origine della scoperta dell’infanzia come motivo cinematografico complesso («A picture with a smile – and perhaps, a tear» recita la didascalia di apertura).

04/11/21

80 anni di Dumbo, il miracolo Disney


Tra la fine degli anni Trenta e l’inizio dei Quaranta, Walt Disney diede fondo alle proprie risorse per creare i suoi primi lungometraggi animati, destinati a segnare la storia del cinema e le fantasie di intere generazioni di bambini. Vinta con Biancaneve e i sette nani (1937) la sfida titanica del passaggio al formato lungo, le sue ambizioni si concentrarono sulla possibilità di dar vita a titoli sempre più raffinati e spettacolari, capaci di eguagliare o addirittura superare le potenzialità espressive dei film dal vero. La perizia artigianale di Pinocchio (1940), i virtuosismi sinestetici di Fantasia (1940) e l’eleganza stilistica di Bambi (1942) dimostrano che gli esiti artistici raggiunsero ben presto la soglia dell’eccellenza, ma gli sforzi di Disney e dei suoi collaboratori dovettero far fronte a enormi difficoltà produttive.
 

14/08/20

Cartoni in fondo al mare. Da Disney a BoJack Horseman


Il mondo dei cartoni animati della prima metà del Novecento ha ispirato i lavori di alcuni tra i più eccentrici fumettisti contemporanei, come Kim Deitch e Jim Woodring, ma anche gli sviluppatori di un videogioco più unico che raro come Cuphead (2017), che richiamandosi esplicitamente all’estetica dell’animazione anni ’30 è riuscito a far rivivere su un altro medium e in un’altra epoca il dirompente immaginario cartoonesco di quasi un secolo fa. Un’operazione in parte analoga, ma che rielabora le influenze della golden age dell’animazione in uno scenario contemporaneo, è all’origine di uno degli episodi più acclamati della serie animata BoJack Horseman, intitolato Fish Out of Water (Un pesce fuor d’acqua, quarto episodio della terza stagione, 2016), nel quale BoJack trascorre un weekend nelle profondità dell’oceano per partecipare a un importante festival cinematografico.

12/12/18

Il corpo di Mickey


[Una versione leggermente editata dell’articolo è stata pubblicata su Fumettologica il 26/11/2018.]

Due tendenze storiografiche molto diffuse su Mickey Mouse, e spesse associate, consistono da un lato nell’attribuire al personaggio una determinata personalità o una serie di tratti caratteriali, e dall’altro nel considerarlo una sorta di icona tipicamente americana, portatrice più o meno inconsapevole di valori connaturati alla sua nazionalità. Entrambe le prospettive sono tutt’altro che esaurienti, e più che spiegare il segreto del successo di Mickey, se analizzate nel dettaglio, tradiscono l’incredibile complessità di una figura davvero unica nell’immaginario culturale del Novecento.

01/02/16

Walt Disney e la poetica del brutto anatroccolo


[Articolo pubblicato originariamente su Fumettologica il 20 gennaio 2016.]

Walt Disney ha prodotto due trasposizioni animate della fiaba Il brutto anatroccolo (1843) di Hans Christian Andersen, entrambe appartenenti al ciclo delle Silly Symphonies: The Ugly Duckling (1931, in italiano Il brutto anatroccolo) e Ugly Duckling (1939, in italiano Il piccolo diseredato). La circostanza è di per sé significativa, perché si tratta dell’unica fiaba riproposta da Disney in due occasioni distinte, e può servire da spunto per indagare l’influenza di una storia per molti aspetti esemplare all’interno della sua poetica, a giudicare dal numero di cartoni animati interpretabili come variazioni sul tema originario di Andersen.