01/09/21

[Un secolo di bambini] L’infanzia al cinema: 1940–1959


Cento anni fa, nel 1921, usciva nelle sale The Kid, il primo lungometraggio scritto, diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin, col piccolo Jackie Coogan nel ruolo di un bambino abbandonato dalla madre e allevato da un vagabondo. Il titolo con cui il film venne distribuito in Italia, Il monello, non rende giustizia all’importanza storica e simbolica della pellicola: Jackie Coogan fu soltanto l’ennesimo di una fitta schiera di monelli a comparire sullo schermo, ma la centralità del suo ruolo e la profondità della pellicola fanno pensare al suo personaggio come al primo Bambino della storia del cinema, all’origine della scoperta dell’infanzia come motivo cinematografico complesso («A picture with a smile – and perhaps, a tear» recita la didascalia di apertura).

In occasione di questo centenario, ho pensato di proporre una lista di film incentrati sull’infanzia, o nei quali l’infanzia assume un rilievo particolare, scegliendone uno per ogni anno, dal 1921 al 2021, e segnalando a margine eventuali altri titoli meritevoli. Non si tratta di una classifica, ma di una lista necessariamente parziale che ho compilato seguendo in primo luogo le mie preferenze, ma senza trascurare l’importanza storica dei film e cercando di dare spazio, laddove possibile, anche a pellicole poco note.

Mi piacerebbe che l’iniziativa generasse curiosità e voglia di approfondire la conoscenza dei titoli segnalati, dei loro registi e delle tradizioni cinematografiche dei vari paesi del mondo. Alcuni film si possono trovare online, altri sono disponibili in dvd, altri ancora sono di difficile reperibilità. Non tutti sono capolavori, ma credo che ognuno di essi proponga un invito a guardare al di là degli stereotipi che troppo spesso rafforzano visioni mistificanti dell’infanzia. Oltre a un’immagine e a una breve descrizione indicativa, per ogni film ho inserito un link alla rispettiva pagina su Mubi – a mio parere la migliore piattaforma di cinema in streaming –, dove è possibile vedere i trailer di quasi tutti i film segnalati.

La lista verrà pubblicata in cinque parti. Per consultare la prima parte, con i film scelti dal 2000 al 2021, clicka qui. Per consultare la seconda parte (1980-1999) clicka qui. Per consultare la terza parte (1960-1979) clicka qui. Di seguito la quarta parte, dal 1940 al 1959.


1940. Pinocchio (Walt Disney)
Le avventure del burattino Pinocchio rivisitate da Walt Disney in uno dei lungometraggi animati più stupefacenti per perizia tecnica e intensità espressiva, anche a distanza di molti decenni dalla sua uscita. (Mubi)


1941. Comera verde la mia valle (John Ford)
L’anziano Huw Morgan rievoca gli anni della sua giovinezza trascorsa in una valle del Galles, divenuta col tempo un piccolo centro minerario. I ricordi dell’uomo rivelano l’indole attenta e affettuosa dei suoi genitori e ripercorrono la disgregazione della propria famiglia e delle relazioni sociali che animavano il villaggio. (Mubi)


1942. Aniki Bóbó (Manoel de Oliveira)
Girato in stile semi-documentaristico e con attori non professionisti nel quartiere della Ribeira di Porto, il film segue la vita di alcuni ragazzini di strada che si contendono le simpatie di una ragazza, anticipando la stagione neorealista. (Mubi


1943. Torna a casa, Lassie! (Fred M. Wilcox)
La famiglia Carraclough è costretta a vendere il proprio cane al ricco Duca di Rudling. Lassie, tuttavia, non è disposto a lasciare solo il suo padroncino, e per tornare da lui intraprende un lungo e pericoloso viaggio. (Mubi)


1944. I bambini ci guardano (Vittorio De Sica)
Gli occhi di Pricò, bambino di cinque anni che vive coi genitori in un quartiere popolare di Roma, osservano la vicenda che porta alla dolorosa dissoluzione della sua famiglia, innescata dalla fuga di sua madre con un altro uomo. (Mubi)


1945. Un albero cresce a Brooklyn (Elia Kazan)
Dal romanzo di ispirazione autobiografica di Bettie Smith, la storia di una famiglia irlandese che lotta per far quadrare i conti nella New York di inizio secolo, incentrata in particolare sulla figura della giovane Francie. (Mubi


1946. Sciuscià (Vittorio De Sica)
Due giovanissimi sciuscià napoletani sognano di comperare un cavallo bianco tutto per loro e, per averlo, s’invischiano in un lavoretto per adulti che li porta in un carcere minorile. (Mubi)


1947. Il chi è di un inquilino (Yasujirô Ozu)
Un uomo trova un bambino orfano in un villaggio devastato dalla guerra e cerca una famiglia a cui affidarlo. La vedova Tané accetta controvoglia di prendersi cura di lui, finché a poco a poco non scopre di essergli affezionata. (Mubi


1948. Ladri di biciclette (Vittorio De Sica)
Nella Roma del secondo dopoguerra, un uomo trova lavoro come attacchino, ma viene derubato della sua bicicletta. Assieme al piccolo Bruno, suo figlio, comincia a girare in lungo e in largo la città in cerca della bicicletta perduta, senza la quale non può recarsi al lavoro. (Mubi)


1949. Palle Alone in the World (Astrid Henning-Jensen)
Un ragazzino di nome Palle si sveglia e scopre che tutte le altre persone se ne sono andate, lasciandolo libero di fare quello che vuole. (Mubi


1950. I figli della violenza (Luis Buñuel)
Pieno di immagini insolite e simbologie, Buñuel mescola realismo e surrealismo in uno dei suoi film più potenti, una straziante opera sulla povertà e l’infanzia negata di un gruppo di ragazzi nella periferia di Città del Messico. (Mubi)


1951. Peppino e Violetta (Maurice Cloche)
Quando la sua asina Violetta si ammala gravemente, Peppino la porta sulla tomba di San Francesco per chiedergli la grazia. Il superiore dei francescani nega a Peppino il permesso, ma il ragazzino viene a sapere che il Papa potrebbe risolvere il suo problema, e decide di andare a Roma. (Mubi


1952. Giochi proibiti (René Clément)
Mentre le truppe tedesche avanzano, Paulette, piccola parigina di cinque anni, perde i genitori e si trova a vagare sola, finché non incontra Michel, un bambino delle campagne poco più grande di lei, che la guida alla casa dei suoi genitori. (Mubi)


1953. Il piccolo fuggitivo (Morris Engel, Ray Ashley, Ruth Orkin)
Credendo di aver ucciso il fratello maggiore, il piccolo Joey scappa a Coney Island, la grande spiaggia dei divertimenti di New York, dove passa un giorno e una notte da sogno. (Mubi)


1954. Ventiquattro occhi (Keisuke Kinoshita)
Isola di Shodoshima, 1928: la giovane maestra Oishi viene assegnata a una classe di 12 bambini. Il legame che si instaura tra di loro è talmente profondo che negli anni successivi i suoi ex alunni continuano a farle visita, ma di molti sembrano essersi perse le tracce: alcuni sono partiti per la guerra, altri hanno abbandonato l’isola in cerca di una vita migliore. A guerra finita, nel 1946, gli alunni sopravvissuti e la maestra si incontrano per l’ultima volta per ricordare gli anni passati e onorare la memoria dei compagni defunti. (Mubi)


1955. La morte corre sul fiume (Charles Laughton)
Ben Harper ha commesso un omicidio per 10.000 dollari e ha nascosto la somma, intimando ai figli John e Pearl di non rivelare il nascondiglio a nessuno, nemmeno alla madre Willa. Prima di essere impiccato, in prigione, Ben fa amicizia col compagno di cella, il Reverendo, che una volta rilasciato riesce a conquistare il cuore di Willa e a sposarla. Ma quando la donna si rende conto di chi sia in realtà il suo nuovo marito, per lei è ormai troppo tardi. Solo i due bambini potranno provare a sventare il suo piano criminale. (Mubi)
Altri: Il lamento sul sentiero (Satyajit Ray)


1956. Il palloncino rosso (Albert Lamorisse)
Tra le strade di Parigi, un palloncino rosso prende vita come per incanto e inizia a seguire un bambino nelle sue attività quotidiane. (Mubi)


1957. Amelia and the Angel (Ken Russell)
Una ragazzina rovina le ali che avrebbe dovuto indossare nella recita scolastica, e comincia a vagare per le strade di Londra in cerca di un altro paio, finché non scorge un angelo e decide di seguirlo. (Mubi)


1958. Mio zio (Jacques Tati)
Per il piccolo Gérard, figlio di una ricca famiglia di industriali, la vita nella villa ultramoderna dei genitori è fonte di indescrivibile noia. Coi genitori sempre impegnati nei loro affari, tuttavia, il bambino può godersi fuori di casa la compagnia dello strambo zio materno, che vive solo in un quartiere popolare non ancora intaccato dal progresso. (Mubi)


1959. I 400 colpi (François Truffaut)
Antoine Doinel vive a Parigi con la madre e il patrigno, incapaci di dargli amore e attenzioni. Antoine marina spesso la scuola, si mette nei guai e finisce in riformatorio, ma grazie a un’amicizia speciale e alla passione per il cinema cerca di non farsi sopraffare dalla rabbia e dalla tristezza, desideroso di fuggire dal mondo oppressivo in cui è cresciuto. (Mubi)
Altri: Buon giorno (Yasujirō Ozu)


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