01/11/22
Koreeda Hirokazu. Appunti d’autore
24/10/22
Natività senza famiglia. «Broker» di Koreeda Hirokazu
22/02/21
[Un secolo di bambini] L’infanzia al cinema: 2000–2021
Cento anni fa, nel 1921, usciva nelle sale The Kid, il primo lungometraggio scritto, diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin, col piccolo Jackie Coogan nel ruolo di un bambino abbandonato dalla madre e allevato da un vagabondo. Il titolo con cui il film venne distribuito in Italia, Il monello, non rende giustizia all’importanza storica e simbolica della pellicola: Jackie Coogan fu soltanto l’ennesimo di una fitta schiera di monelli a comparire sullo schermo, ma la centralità del suo ruolo e la profondità della pellicola fanno pensare al suo personaggio come al primo Bambino della storia del cinema, all’origine della scoperta dell’infanzia come motivo cinematografico complesso («A picture with a smile – and perhaps, a tear» recita la didascalia di apertura).
05/12/19
L’occhio del figlio, l’immagine del padre
Il termine “metaforico” è ripetuto più volte in Parasite (2019) di Bong Joon-ho, e riporta alla mente l’immagine delle serre bruciate in Burning (2018) di Lee Chang-dong – un altro film coreano ispirato a un racconto di Haruki Murakami –, o quella del misterioso elefante di An Elephant Sitting Still (2018) di Hu Bo. La metafora è una figura di confine tra presenza e assenza, reale e immaginario: deriva almeno in parte da una finzione, ma allude sempre a una particolare verità. In diversi film rappresentativi delle più importanti tradizioni cinematografiche asiatiche degli ultimi decenni – dal nuovo cinema di Hong Kong a quello taiwanese, passando per il Giappone, la Cina e la Corea del Sud –, espedienti come il ricorso a oggetti simbolici o medium iconici sono impiegati con grande coerenza per esprimere gli aspetti più nascosti di certe dinamiche sociali e familiari.
13/11/19
A scuola in Giappone. Una sbirciata sull’altro mondo
Il mio compagno di tavola, un bambino giapponese di otto anni, sta leggendo Tintin. È ora di pranzo, e mentre altri bambini preparano le porzioni l’aula è già diventata una mensa, con tutto l’occorrente disposto in ordine sui banchi raggruppati a isole. Il mio vicino ha invece il turno da cameriere, ma è la sua tovaglietta piena di treni a preannunciarmi il sogno che mi racconterà a breve, e che alla parola shinkansen mi richiamerà alla mente i due fratellini dello splendido I Wish (2011) di Hirokazu Koreeda, regista che in molti film ha dato voce al mondo dell’infanzia con rara sensibilità.