14/04/23

Sulle rotte dei sogni


Uno dei sogni a cui sono più affezionato, per me molto significativo nella sua semplicità, risale a qualche anno fa:

Alcuni ex alunni di quinta, ormai iscritti alle medie, sono tornati a scuola per salutarmi. Uno di loro, Christian, prima di congedarsi mi regala un disegno. È una mappa del cortile della scuola molto particolare, perché invece dello spazio rappresenta il tempo, e tutti i suoi elementi sono ricordi che ci riguardano.

A distanza di anni mi sorprende scorgere in questo sogno l’intuizione di un percorso che avrei affrontato in seguito, in un’altra scuola e con altri alunni. Riflettendo ora sul senso di questa intuizione, direi che la mappa del tempo è una mappa che consente a ogni ricordo di farsi immagine del futuro, mettendo in relazione dimensioni solitamente contrapposte. È una mappa che crea continuità fra tempi differenti, e soprattutto nasce come un dono.

21/10/22

Un diario dalla periferia profonda


Un bambino ricorda che alla fine della via, nell’erba alta di un terreno sfitto, viveva un bufalo d’acqua, un animale grande e mansueto che si svegliava solo quando qualcuno si fermava per chiedergli un consiglio. Allora, dopo essersi avvicinato lentamente, il bufalo si limitava a sollevare uno zoccolo per indicare la strada giusta, che una volta percorsa finiva sempre per rivelare delle sorprese. Come faceva a saperlo? è la domanda che ogni volta accompagnava nello stupore il bambino e i suoi amici, ma un’altra domanda, posta da un alunno non appena finisco di leggere la storia, ci offre una chiave preziosa per rileggerla in profondità: Perché i bambini smettono di andare a trovarlo?

20/08/22

[Soffitte] 50 Watts. Tigri e libri “in the Land of Dreams”


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

Quando nell’autunno 2019 ho pubblicato un articolo su Tiger Tateishi (1941-1998), dedicato in particolare a una scoperta fatta l’estate prima alla International Library of Children’s Literature di Tokyo, ovvero il suo albo illustrato Tora no yume (“Il sogno della tigre”, 1984), inedito al di fuori del Giappone, poche informazioni erano reperibili online sull’autore, soprattutto in lingue che non fossero il giapponese, e nessuna su quel libro per bambini che mi aveva tanto incuriosito per il suo fascino misterioso. Il desiderio di condividere la gioia della scoperta di un libro tanto affascinante quanto sconosciuto, una gioia infantile che credo alla base di molte mie ricerche, è stato una delle ragioni principali che mi hanno spinto a scrivere quell’articolo. A distanza di tre anni, ora, questa gioia si rinnova in modo inatteso, perché una neonata casa editrice statunitense, 50 Watts Books, ha scelto di inaugurare il suo catalogo proprio con la prima traduzione mondiale di Tora no yume, ribattezzato in inglese A Tiger in the Land of Dreams. Una casa editrice neonata, ma che trae origine da un progetto online che ha alle spalle una lunga storia di scoperte e condivisioni, e che per gli amanti dei libri e dell’illustrazione non è esagerato definire una pietra miliare del web.

11/04/22

15 minuti alla settimana


Succede tutto nel giro di pochi minuti. L’entrata in classe, il libro estratto dal mio zaino, i banchi spostati, l’invito a fare un semicerchio al centro dell’aula. Ora sono in quarta, e una bambina esclama di colpo che da molti anni non si erano più seduti per terra in quel modo, forse addirittura dalla prima. C’è una bella tensione nella sua voce emozionata e nell’aria, mentre apro il libro e comincia a diffondersi il silenzio.

07/02/22

Il tesoro degli sciocchi e dei bambini


Una delle storie più curiose della tradizione novellistica italiana è quella di Ganfo il pellicciaio, contenuta nel Novelliere di Giovanni Sercambi (1348-1424). Gianni Celati la riscrisse nell’italiano d’oggi per l’antologia Novelle stralunate dopo Boccaccio, a cura di Elisabetta Menetti (Quodlibet 2012), e in un saggio intitolato “Lo spirito della novella” la riassunse in poche righe:
Ganfo va ai Bagni di Lucca per curarsi; ma quando deve entrare in acqua e vede tante persone, si chiede: “Tra tanti, come farò a riconoscermi?” Allora si mette un segno di croce sulla spalla, ed entrato in acqua guarda il segno e si dice: “Sì sono proprio io”. Poi però l’acqua spazza via il suo segno di croce e lo deposita su un altro bagnante, al quale Ganfo dice: “Tu sei io e io son tu”. E l’altro per mandarlo al diavolo gli risponde: “Va’ via, tu sei morto”. Al che Ganfo si crede morto, torna a casa, si stende sul letto, si lascia mettere nella bara. […] Poi, mentre lo portano al cimitero, per strada una cliente gli manda una maledizione, perché gli aveva portato una pelliccia da riparare e lui è morto senza restituirgliela. E Ganfo risponde nella bara: “Se io fossi vivo come sono morto, ti risponderei come si deve”.

02/12/21

La stagione dei sogni. Un ricordo di Taniuchi Rokurō


Per venticinque anni, dal 1956 al 1981, i lettori del settimanale giapponese Shūkan Shinchō hanno ammirato le splendide copertine di Taniuchi Rokurō (1921-1981), che nel corso della sua vita ne realizzò più di 1300, tutte ispirate al mondo dell’infanzia, provviste di un titolo e corredate da un breve testo evocativo. Kawabata Yasunari ha definito Taniuchi Rokurō «il Takehisa Yumeji dell’era Shōwa», celebrando la sua vocazione di illustratore e poeta, anzi poeta d’immagini. Per il centenario della nascita di “Roku” (come si firmava sempre a margine delle sue opere) vorrei azzardare un paragone che mi sembra ancora più calzante, accostandolo a un altro autore della generazione che lo precedette, Miyazawa Kenji (1896-1933), oggi considerato il più importante esponente della letteratura per l’infanzia giapponese del Novecento.

22/12/20

Tomi Ungerer. Fuga dalla fine del mondo


L’ultimo albo illustrato di Tomi Ungerer (1931-2019), Non stop, uscì in Germania nel maggio 2019, appena tre mesi dopo la sua scomparsa. Come accade spesso in casi del genere, specie ad artisti considerati maestri, il libro venne accolto come un testamento, e fu tanto più atteso dal momento che rappresenta il tassello conclusivo di una carriera singolarmente eclettica e prolifica (più di 140 volumi, secondo il sito ufficiale). Di fronte all’ultimo lavoro dell’autore di classici per l’infanzia come I tre briganti (1961), L’uomo della Luna (1966), Il gigante di Zeralda (1967) e Otto. Autobiografia di un orsacchiotto (1999), ma anche di un corpus di libri inclassificabili, audaci e visionari, abilissimo nel giocare in modo provocatorio e intelligente con le convenzioni e i tabù dell’immaginario, definito da Maurice Sendak il più originale della sua epoca, sarebbe stato davvero difficile sottovalutare l’importanza di questa uscita, ma altrettanto difficile comprenderne subito e fino in fondo la portata, senza il proverbiale senno di poi.

09/09/20

[Soffitte] I tesori illustrati di archive.org II: Fulvio Testa


[La rubrica 
Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete. Questo è il secondo articolo sui libri illustrati reperibili su archive.org. Qui il primo articolo.]

Nella biblioteca digitale di Internet Archive (archive.org) sono disponibili alcuni libri per bambini in lingua inglese scritti e illustrati da Fulvio Testa, consultabili liberamente previa registrazione su questa pagina.

08/04/20

Chi ha paura del mago in mongolfiera?


Il ritorno in edizione anastatica di uno dei più celebri e controversi libri austriaci per bambini, pubblicato per la prima volta nel 1904, è stato accolto mesi fa da una polemica sugli stereotipi razziali che il libro suscita in realtà da diversi decenni, ma che le piattaforme social hanno ulteriormente inasprito. È bastato che un utente condividesse in rete la foto del volume in questione, in bella vista sullo scaffale di una libreria, per far scoppiare un acceso dibattito che ha coinvolto in prima persona il libraio responsabile. Eppure – come quest’ultimo ha spiegato – il libro non si trovava sullo scaffale per bambini, ma nel reparto di storia austriaca, trattandosi di un’edizione destinata a studiosi e collezionisti, con allegato un saggio che indaga le sue origini in rapporto al contesto dell’epoca.

06/11/19

Tiger Tateishi. Tigri di carta e di sogno

 

In un articolo intitolato “Il pianeta come festival”, apparso nel 1972 su Casabella (n. 365) e l’anno seguente su Design Quarterly (n. 89), Ettore Sottsass jr. immaginava un futuro nel quale le città fossero scomparse dalla faccia della Terra, polverizzate dalla «decentralizzazione esplosiva della distribuzione dei consumi», con parole che oggi, lette a prescindere dal contesto culturale dell’epoca, non possono che richiamare alla mente il mondo iper-connesso della contemporaneità:
Il problema di “produrre” non c’è più, […] i “prodotti da consumare” si spostano automaticamente lungo i canali di una specie di rete sotterranea di super-posta pneumatica, interrogata automaticamente da tastiere portatili comunicanti via radio con i calcolatori dei super-magazzini di raccolta. […] Così siamo diventati tutti artisti artigiani, provvisti di super-strumenti per fare da soli quello che ci pare, e siamo anche artisti-nomadi […] perché possediamo questa super-possibilità di comunicare che ci permette sempre di sapere tutto (di tutto e di tutti) e ci permette di far sapere (a tutti) tutto di noi […]. Siamo arrivati ad uno stadio nel quale siamo sempre noi i rappresentanti di noi stessi; […] al punto che non ci sono più poteri ma ci sono flussi vaganti di volontà e di passioni pubbliche […] come assestamenti o moti molecolari di liquidi o gas […].

01/11/19

[Soffitte] I tesori illustrati di archive.org


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

La biblioteca digitale non-profit Internet Archive, nata per consentire un accesso universale alla conoscenza, è uno dei più vasti progetti di archiviazione disponibili in rete. Navigando sul relativo portale, archive.org, può capitare di imbattersi in volumi introvabili, libri da collezione e curiosità per bibliofili, ma non sempre è facile orientarsi in quello che sembra uno sterminato oceano virtuale. Rispolverando la rubrica Soffitte, ho scelto tre libri illustrati tra i tanti che nel corso degli anni ho scovato sul sito: il primo è una strampalata parodia della discesa dantesca agli inferi; il secondo è un caustico libretto di storie edificanti per bambini; il terzo è una raffinata fiaba esotica, scritta e illustrata da uno dei più grandi (e dimenticati) illustratori del XX secolo, Boris Artzybasheff.

27/07/18

Sulle tracce della protofantascienza (estratto)


[Estratto dalla prefazione a Gaspare Freddi, Il pianeta Venere e i suoi abitanti - Gli abitanti di Marte, Cliquot, 2018]

Lo scandaglio di quella terra incognita che è la protofantascienza italiana, secondo la metafora con cui Gianfranco de Turris definì la narrativa avveniristica a cavallo tra Ottocento e Novecento, è affare piuttosto recente e ancora in corso d’opera. Lo stesso de Turris, coadiuvato da Claudio Gallo, raccolse nel volume Le aeronavi dei Savoia (2001) un’antologia utile per tracciare una prima mappatura del campo, delimitando l’orizzonte temporale fra due estremi: da un lato il termine ante quem del 1952, anno in cui nelle edicole italiane fecero il loro esordio le riviste “Scienza Fantastica” e “Urania”, e su quest’ultima Giorgio Monicelli coniò il termine fanta-scienza; dall’altro il 1891 cui risale il più antico racconto protofantascientifico rintracciato sulle pagine di “La Tribuna illustrata”, supplemento che sul finire del XIX secolo rifletteva l’emergere di un nuovo modello di pubblicazione popolare e ad ampia diffusione.

16/05/18

Un progresso tutto da ridere: le «Grandes Inventions» di G. Ri


Un filone umoristico molto fecondo nell’immaginario popolare del ‘900, e che soprattutto durante la prima metà del secolo ha ispirato un gran numero di fumetti, cartoni animati e film, è quello delle invenzioni bizzarre. Le figure caratteristiche di questo filone sono macchine, marchingegni o dispositivi alla cui stravaganza corrisponde una funzione semplice e perlopiù futile, o che comunque nessuno si sognerebbe di affidare a un apposito congegno. Spesso l’invenzione si fonda su un complicato effetto domino, e consta dunque di una catena di cause e conseguenze talmente astrusa da porsi come parodia dell’efficacia propria di qualsiasi innovazione tecnica.

10/04/18

[Altreletture] Il ritorno dei mostri selvaggi di Maurice Sendak


[La rubrica Altreletture è dedicata alla segnalazione di articoli reperibili in rete.]

Uno degli eventi editoriali più chiacchierati in Italia negli ultimi mesi è stato il trionfale ritorno in libreria del classico di Maurice Sendak Nel paese dei mostri selvaggi (Where the Wild Things Are, 1963), riproposto da Adelphi nella collana “I cavoli a merenda” e nella nuova traduzione di Lisa Topi.

27/12/17

[Soffitte, Altreletture] Miscellanea proto-fantascientifica


[L’articolo contiene collegamenti a materiali d’archivio, ma anche segnalazioni di nuove uscite editoriali e di articoli tratti dal web. Per la sua natura ibrida è stato incluso in entrambe le rubriche del blog, Soffitte e Altreletture.]

Alcune delle suggestioni che più di frequente hanno attraversato gli articoli di questo blog sono connesse alla fantascienza e alla futurologia d’epoca, ovvero a un immaginario sviluppatosi all’incirca tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX secolo. Se ne è parlato ad esempio in rapporto a una serie di antiche cartoline francesi commentate da Isaac Asimov, alla nascita dell’immaginario robotico in Giappone, ad alcuni racconti di Emilio Salgari, o ancora al tema delle macchine bizzarre nell’illustrazione satirico-umoristica, nel fumetto e soprattutto nel cinema di animazione statunitense della golden age.

19/12/17

Walt McDougall, il “decano” dei pionieri


[L’articolo è stato pubblicato originariamente su Fumettologica il 29/11/2017.]

Un’idea abbastanza chiara di quanto vasta – e per molti aspetti ancora inesplorata – sia la storia reale riconducibile alle origini del fumetto statunitense può essere fornita dal fatto che uno degli autori più noti, prolifici e versatili dei suoi albori venga al più ricordato oggi en passant, ai margini del discorso principale o come una figura tutto sommato residuale. Se è vero che Walter Hugh McDougall (1858–1938, generalmente abbreviato in Walt McDougall) non è stato autore di serie altrettanto memorabili e storicamente rilevanti quanto quelle di alcuni suoi colleghi più giovani (il pensiero corre ovviamente ad artisti come Winsor McCay e Richard F. Outcault), non mancano certo – e sono anzi numerosi e degni di nota – i motivi per ricordarne l’opera e la poliedrica attività artistica a più di un secolo di distanza dalla sua fase più intensa.

05/12/17

[Soffitte] Gruß vom Krampus! Tre antichi libri illustrati per bambini


Ho trattato tempo fa della figura del Krampus, il doppio demoniaco di San Nicolò che nel folklore di molti paesi, soprattutto sull’arco alpino, è noto come uno dei più spaventosi spauracchi infantili. In questo articolo della rubrica Soffitte vorrei presentare tre libri illustrati per l’infanzia in cui compare questa figura.

30/11/17

Pinocchio alla rovescia. «Occhiopin» di Fabian Negrin


[Di seguito un estratto dal saggio Il ritorno di Pinocchio. Nuovi sviluppi di una mitopoiesi nella letteratura italiana per l’infanzia, che ho scritto assieme a Lorenzo Innocenti prendendo in esame tre rivisitazioni contemporanee della storia di Collodi (Occhiopin di Fabian Negrin, Il ritorno di Pinocchio di Silvano Agosti e Pinocchio prima di Pinocchio di Alessandro Sanna). Il saggio è stato pubblicato sulla rivista «Italica Wratislaviensia», 8 (2), 2017, pp. 123-139, ed è scaricabile per intero qui.]

Nel 2006 la casa editrice romana Orecchio Acerbo dava alle stampe Occhiopin. Nel paese dei bei occhi, picture book di Fabian Negrin concepito fin dal titolo come una rivisitazione alla rovescia della storia di Pinocchio. L’operazione, già in parte tentata con In bocca al lupo (2003), rispondeva alla duplice volontà di proporre un punto di vista attualizzante sulla figura di Pinocchio, e soprattutto, attraverso la sua storia, una serie di riflessioni sul mondo contemporaneo.

31/01/17

[Altreletture] La censura del corpo nei libri illustrati per bambini


[Il nuovo appuntamento della rubrica Altreletture è dedicato al tema della censura del corpo nei libri illustrati per l’infanzia, e comprende una scelta orientativa di casi che vorrebbe suscitare una curiosità critica sull’argomento senza pretese di esaustività. In considerazione dell’ampiezza e dell’interesse del tema si è scelto di sviluppare la rassegna in forma più articolata rispetto al consueto, includendo non solo segnalazioni di testi tratti dal web, ma anche saggi e video.]

26/08/16

[Soffitte] Pedagogia nera e libri per l’infanzia nell’età della Secessione


La rubrica Soffitte era stata inaugurata mesi fa da una rassegna di libri illustrati per bambini nell’Unione Sovietica degli anni ‘20; a un’altezza cronologica di poco precedente è dedicata questa nuova selezione, sempre di libri illustrati, questa volta pubblicati nei paesi di lingua tedesca durante il primo decennio del ‘900. Come etichetta rappresentativa dell’epoca si è scelta quella della Secessione, movimento artistico e culturale che ebbe i suoi influssi anche nell’ambito della produzione di libri per l’infanzia, e come motivo cardine quello della pedagogia nera (Schwarze Pädagogik), costante tematica di un gran numero di storie dell’epoca.