21/09/25

La marcia (racconto)


Prima si udirono grida di rabbia. Affacciati alle finestre, i cittadini videro un piccolo corteo di bandiere. Molti di loro non conoscevano le ragioni di quella rabbia. Alcuni, impauriti dalle bandiere sconosciute, pensarono a un’invasione. Certi provarono a tendere le orecchie, ma i rumori dei megafoni cancellavano le parole. I più sereni rimasero infastiditi. E tanti altri non si accorsero di nulla.

Ma per strada, sotto le bandiere, alcuni passanti videro i volti di quelle persone. Non erano stranieri, e parlavano la loro stessa lingua. Allora si avvicinarono e cominciarono ad ascoltare. Raccontavano di un paese lontano, di un popolo massacrato, di una terra fatta deserto. Non era una guerra, ma qualcosa di molto più terribile. Non erano rimaste parole per descrivere quell’inferno.

09/06/25

Scuola e IA
(appunti su un video artificiale)


Ciò che dice l’avatar del dirigente scolastico Alfonso D’Ambrosio, o meglio ciò che l’IA gli ha fatto dire in questo breve video, è molto istruttivo circa il modo in cui un pensiero artificiale (anzi, una serie di parole che simulano un pensiero) può giungere a mistificare la realtà.

Un giardino di storie
nell’anno del Coniglio


(Questo racconto di scuola risale al 2023, quando insegnavo in una quinta. Non l’avevo mai pubblicato, data la sua lunghezza. È un testo pensato per essere letto su carta, non su uno schermo, quindi a chiunque volesse leggerlo dall’inizio alla fine consiglio di stamparlo.)

Il Topo e il Bue sono compagni di banco molto affiatati, e oltre a essere gli ultimi due alunni sul registro di classe possono vantare corporature che rispecchiano alla perfezione le scelte della sorte. Per celebrare il nuovo anno del Coniglio abbiamo estratto da un ventaglio di “biglietti della fortuna” gli animali dello zodiaco cinese, e non appena cominciamo a svelare il loro ordine di arrivo al cospetto di Buddha, il piccolo bambino-topo abbraccia calorosamente il grande bambino-bue, perché scopre di essere arrivato per primo grazie all’amico che l’ha trasportato sulla groppa. Compagni di banco sono anche i “fratelli” Drago e Serpente, due alunne che in effetti hanno nomi molto simili, mentre il Maiale è un bambino che di cognome fa Porcù e non mangia carne suina, e chi se non Alice avrebbe potuto (ri)trovare sulla sua strada il Coniglio?

25/01/25

La volpe e la tartaruga (racconto)


Abbiamo letto e commentato in classe la celebre favola di Esopo La volpe e l’uva. Abbiamo detto che la volpe disprezza ciò che le sembra impossibile da raggiungere nell’immediato, un po’ come quando un bambino di fronte a una difficoltà mette da parte il lavoro e dice “che schifo” o “che noia”. È dispiaciuta, ma non vuole ammetterlo. Se fosse sincera con sé stessa, invece, potrebbe perseverare e superare le difficoltà, o chiedere aiuto. Ai miei alunni ho chiesto di immaginare come può continuare la storia, seguendo questa unica indicazione: la volpe incontra un altro animale che le dà un consiglio e la incoraggia. Anch’io ho provato a cimentarmi in questo compito, convocando la mitica tartaruga di un’altra favola che abbiamo letto pochi giorni fa.

23/12/24

I fili della notte (racconto)


Ho letto in classe questo racconto per introdurre il Xmas Project di quest’anno, un progetto di solidarietà dedicato al tema della tessitura e dei legami, che contribuirà a finanziare la fondazione di una sartoria in Uganda. Il racconto si può leggere assieme a molti altri contributi sul libro solidale stampato per l’occasione, che raccoglie anche tutti i lavori delle classi che hanno partecipato all’iniziativa.

13/11/24

I nuovi alberi dei giardini (racconto)


Ho letto questo racconto a una classe prima, durante la nostra prima uscita ai Giardini di Porta Venezia. L’ispirazione è nata pochi giorni fa, quando passeggiando nei giardini ho visto una fila di alberelli stesi a terra, in attesa di essere piantati. Sono i primi alberi donati da MSC Foundation per il progetto “Milano per gli Alberi”, annunciato lo scorso luglio, a un anno di distanza dalla violenta tempesta che ha abbattuto e danneggiato numerosi alberi.

«Perché hanno tutti intorno un nastro rosso?» ha chiesto un alunno.
«Così si possono riconoscere. Un po’ come i vostri cartellini.»

31/10/24

Un anno sul treno
della Via Lattea


Sul banco del bambino-scorpione, in cima ai libri e ai quaderni da portare in ospedale, ho lasciato solo un volumetto molto più piccolo degli altri. Nell’aula vuota, mentre l’intervallo sta per finire, posso già vedere i suoi compagni sbirciare la montagna e il sole alto nel cielo sulla copertina color pesca, poi leggere incuriositi il titolo e il nome dell’autore su quell’oggetto non meglio identificato, così diverso dai tanti libri patinati e vistosi che circolano a scuola. Una notte sul treno della Via Lattea. Miyazawa Kenji.

29/09/24

Dieci anni di Bambini e topi


Dieci anni fa, nel 2014, nasceva Bambini e topi. Per festeggiare questo anniversario ho pensato di ripercorrere la storia e l’evoluzione del blog attraverso dieci articoli rappresentativi, scelti per illustrare i principali campi di ricerca su cui mi sono soffermato (dalla storia del fumetto e del cinema di animazione alla letteratura e al cinema d’autore, fino ai racconti di scuola e alle riflessioni sulle nuove tecnologie).

Buona lettura. E un grande ringraziamento a tutti i lettori e le lettrici che hanno seguito il blog in questi dieci anni: è anche grazie alla vostra attenzione se col tempo è cresciuto così tanto!

31/08/24

La luce segreta. Appunti su Monster (L’innocenza)


È uscito da pochi giorni nelle sale italiane l’ultimo film di Koreeda Hirokazu, Monster, ribattezzato L’innocenza, che era stato presentato lo scorso anno al festival di Cannes, dove aveva vinto il premio per la migliore sceneggiatura (scritta da Sakamoto Yuji). Dopo due film realizzati all’estero (Le verità in Francia e Broker - Le buone stelle in Corea del Sud), Monster segna il ritorno di Koreeda al Giappone e ad alcuni dei temi chiave della sua poetica, come l’infanzia e la famiglia, e lo fa proponendo un’interessante riflessione, che coinvolge anche il mondo della scuola, sulla “mostruosità” di ciò che appare diverso e spesso è soltanto il riflesso di uno sguardo parziale, condizionato da paure o pregiudizi su ciò che non si comprende. Monster è anche l’ultimo film a cui ha lavorato Ryuichi Sakamoto (1952-2023), autore di una memorabile colonna sonora, col quale da molti anni Koreeda sognava di collaborare.

27/08/24

Le sette notti (racconto)


Di tanto in tanto trovo l’ispirazione per scrivere un racconto da leggere e discutere in classe. È capitato l’anno scorso, quando l’abbattimento di un albero secolare ci ha portato a riflettere sul rapporto sempre più labile fra la nostra città e la natura, e poi coi due “racconti di fine anno”, nei quali ho trasposto ricordi e suggestioni nate dalle nostre letture settimanali. Anche alla fine di quest’anno scolastico ho regalato ai miei alunni due storie: dapprima la fiaba Il tesoro del drago, legata ad alcune attività che avevamo avviato per il capodanno cinese, infine il racconto fantastico Le sette notti, che narra le tappe di un viaggio misterioso ricco di riferimenti a ciò che abbiamo visto insieme nel corso dell’anno, specialmente durante le lezioni di scienze e le uscite didattiche.

21/07/24

Richiami dalla foresta. Il mio vicino Totoro


Come è nato Totoro? Per prima cosa dobbiamo immaginare un paesaggio di montagna, un prato d’erba dorata e il soffio del vento che annuncia l’arrivo di un personaggio da fiaba. Il signor Gatto Selvatico ha le orecchie appuntite e lo sguardo trasognato, indossa un soprabito giallo, simile ai jinbaori dei samurai, e si erge maestoso su due zampe di fronte a un bambino, mentre ai suoi piedi strillano centinaia di ghiande litigiose.

24/06/24

Il viaggio del bambino-scorpione


È di un bambino la domanda che rilancio ai miei nuovi alunni, in entrambe le quinte che mi accolgono quest’anno, per cominciare a conoscerci dalle cose che più ci stanno a cuore: «Qual è il tuo animale preferito?». Invito i bambini a rifletterci bene, e prima di far partire il giro ci aggiungo una coda, piccola ma essenziale: «E perché?».

13/06/24

Il tesoro del drago (racconto)


Ho letto il seguente racconto durante una delle ultime lezioni di questo anno scolastico, in due classi quinte, nascondendolo in un libro di fiabe come avevo fatto lo scorso anno per un altro mio racconto. Poco prima, durante l’intervallo, avevamo fatto a pezzetti il drago-poster creato per il capodanno cinese, prendendo ciascuno il proprio ritaglio da portare a casa, e avevamo poi distribuito tutte le stampe e i disegni rimasti appesi nell’aula, immaginando fossero una parte del misterioso tesoro del drago di cui parlano molte antiche fiabe.

15/05/24

Sedotti e schiacciati. Appunti sul nuovo spot Apple


«[L’ebrezza del potere] Crescerà sempre e diventerà sempre più acuta. E sempre, in ogni momento, si proverà il brivido della vittoria, la sensazione di calpestare un nemico inerme. Se vuoi farti un quadro del futuro, immagina uno stivale che pesta un volto umano in eterno».
George Orwell, 1984

Provo a mettermi nei panni del team Apple che ha approvato la recente pubblicità dell’iPad Pro, senza prevedere le polemiche che avrebbe scatenato per il modo in cui rappresenta l’idea di compressione di molti strumenti in un unico dispositivo, ovvero mediante l’immagine di una moltitudine di oggetti schiacciati da un’enorme pressa meccanica.

19/03/24

Imparare a sognare


«Sono nato in una casa in cui viveva un poeta. Era mio padre. I miei amici d’infanzia mi dicevano: tuo padre è strano! Lui piaceva a tutti, era facile amare una persona così semplice, così gentile, così attenta agli altri. Ma lo trovavano “strano”. Per la verità, lo pensavo anch’io. Perché perdeva un tempo infinito a guardare gli uccelli bianchi che sorvolavano il fiume Chiveve. Ed era capace di incantarsi davanti a una pietra, a un seme, a un verso. Mio padre portava a casa libri e dischi come un contrabbandiere trasporta le merci più preziose. Mio padre era uno speleologo di bellezze in un mondo occupato da questioni di tempo e di denaro.

04/03/24

I visori e il futuro dell’educazione


Credo che il lancio del nuovo visore Apple Vision Pro, in vendita dal 2 febbraio negli Stati Uniti, debba suscitare in ciascuno di noi delle domande circa la società in cui viviamo e il mondo che vorremmo abitare. Guardando le immagini e i video diffusi, nei quali si vedono persone che indossano il costoso gadget tecnologico per strada, sui mezzi pubblici e perfino alla guida di auto, immerse nel loro mondo “aumentato” ed estraniate dalla realtà sociale, il mio pensiero è corso subito alle aule di scuola.

01/03/24

La cecità della macchina (e della bomba)


«Il crescente affidamento che la nostra società fa sui computer, che erano inizialmente destinati ad “aiutare” la gente a fare analisi e a prendere decisioni, ma che da ormai molto tempo hanno da un lato superato la comprensione di chi li usa, diventando d’altro canto indispensabili, è un fenomeno molto grave. […]

15/02/24

Hannah Arendt. La custodia della novità


«In fondo noi educhiamo sempre i nostri figli in vista di un mondo che è già, o sta per diventare, fuori sesto. È la condizione umana: il mondo è creato da mani mortali che lo destinano a esser dimora di mortali per un tempo limitato. Il mondo si logora perché è opera di mortali; e rischia di diventare mortale come loro, perché i suoi abitanti si avvicendano senza sosta. Per proteggere il mondo dalla natura mortale di chi lo crea e lo abita, occorre rimetterlo in sesto sempre daccapo. Il problema è educare in modo che il “rimetterlo in sesto” resti di fatto possibile, seppure non possa mai essere garantito.

22/01/24

Hayao Miyazaki. La ferita dell’airone


Un ricordo indelebile dell’infanzia di Miyazaki risale al 19 luglio 1945, quando i bombardamenti raggiunsero la città di Utsunomiya, dove l’anno precedente la sua famiglia si era trasferita da Tokyo in una grande tenuta di campagna vicina all’azienda del padre e dello zio, specializzata nella costruzione di componenti per aerei da guerra. Il regista, che allora era un bambino di quattro anni e mezzo, ricorda il cielo infuocato nel cuore della notte, il piccolo camion aziendale dello zio, sul quale salì assieme ai genitori e al fratello maggiore Arata, le strade circondate dalle fiamme, e infine l’arrivo di un gruppo di persone in cerca di riparo.
«Non ricordo benissimo questo episodio, ma sono certo di avere sentito la voce di una donna che diceva: “Per favore, fateci salire”. Non so se sia un ricordo mio o se l’ho sentito dai miei genitori ma ho come l’impressione di averlo visto. Era una donna con una bambina, qualcuno del quartiere che correva verso di noi dicendo: “Per favore, fateci salire!” Ma il veicolo proseguì. E quella voce si è insediata nella mia testa, come è tipico degli eventi traumatici.» (Susan Napier, MondoMiyazaki, Dynit 2020, p. 31)

15/01/24

I fiori di ciliegio e la guerra


«Ricordo ancora il mio primo libro di testo della scuola elementare. Era la primavera del 1934. Lo aprii con grande emozione: al suo interno era disegnata una bellissima scena primaverile, con degli alberi di ciliegio in fiore.»

«Ricordo che la nostra maestra scrisse le parole “Sono sbocciati, sono sbocciati” a caratteri cubitali sulla lavagna. La signorina Tejima era alta e snella. Immagino che molte persone conservano anche da adulti un ricordo nitido dei loro insegnanti della scuola elementare. Anch’io ho ben impressa nella memoria l’immagine della signorina Tejima: il colore dei suoi vestiti, la sua acconciatura e persino i gesti che era solita fare.»