Dieci anni fa, nel 2014, nasceva Bambini e topi. Per festeggiare questo anniversario ho pensato di ripercorrere la storia e l’evoluzione del blog attraverso dieci articoli rappresentativi, scelti per illustrare i principali campi di ricerca su cui mi sono soffermato (dalla storia del fumetto e del cinema di animazione alla letteratura e al cinema d’autore, fino ai racconti di scuola e alle riflessioni sulle nuove tecnologie).
Buona lettura. E un grande ringraziamento a tutti i lettori e le lettrici che hanno seguito il blog in questi dieci anni: è anche grazie alla vostra attenzione se col tempo è cresciuto così tanto!
Prima di Astro Boy (2015)
Nei primi anni il blog fu soprattutto un contenitore di ricerche su quella che mi piace definire “archeologia” del fumetto e del cinema di animazione. Il nome Bambini e topi identificava due grandi aree dell’immaginario (infantile e zoomorfa) che avevo in mente di approfondire. Accanto a queste due aree e alle loro zone di ibridazione, diversi articoli esploravano l’immaginario tecnologico (macchine fantastiche, bizzarre, automi…), come questo testo che rintraccia le origini dell’immaginario robotico giapponese nei fumetti e nei racconti di fantascienza di inizio ‘900.
Walt Disney e la poetica del brutto anatroccolo (2016)
Nel 2015 cominciai a collaborare con Fumettologica, che ospitò alcuni miei articoli e ne ripubblicò altri già apparsi sul blog. In quegli anni le mie ricerche ruotavano spesso attorno ai lavori di Walt Disney, in particolare ai suoi corti animati, qui in dialogo con la tradizione favolistica e fiabesca.
Naughty Pete. Il gioiello di Charles Forbell (2018)
La figura del bambino monello/cattivo/selvatico fu uno dei temi più ricorrenti delle mie ricerche sui fumetti delle origini e sulla letteratura per l’infanzia a cavallo tra ‘800 e ‘900. Questo testo, inoltre, fa parte di una serie di articoli dedicata a fumettisti poco conosciuti o dimenticati (Herbert E. Crowley, Kim Deitch, Walt McDougall, Lyonel Feininger…), ai quali accosto anche un’altra serie di post nati dalla consultazione di archivi digitalizzati.
Il volto e le metamorfosi (2019)
Nel 2018 cominciai a collaborare con Doppiozero, proponendo soprattutto articoli letterari. Questo è in assoluto il testo dall’impostazione più singolare che abbia mai scritto: un duplice racconto/analisi dell’opera di due artisti giapponesi, lo scrittore Kōbō Abe e il pittore Tetsuya Ishida, con paragrafi alternati ma leggibili come un’unica sequenza narrativa.
Tra i molti altri artisti e autori giapponesi che sono comparsi sulle pagine del blog, ricordo Jun’ichirō Tanizaki, Kenji Miyazawa, Osamu Tezuka, Tiger Tateishi, Rokurō Taniuchi, Haruki Murakami, Yoshiharu Tsuge.
Il primo volo di Peter Pan (2020)
Un articolo che ho scritto durante il primo lockdown. È uno dei testi che ho fatto più fatica a scrivere, sia perché non mi sono mai trovato a mio agio con le recensioni, sia per la densità di argomenti che desideravo affrontare. Avevo già dedicato sul blog un lungo articolo al mito di Peter Pan, ma con questa analisi del romanzo The Little White Bird (L’uccellino bianco) mi sembra di essere andato davvero alle radici di una delle mie opere preferite.
Kim Ki-duk. Cattività e bellezza (2020)
Nel 2020 pubblicai su Doppiozero una riflessione sul cinema di Kim Ki-duk. Pochi mesi dopo venne annunciata la scomparsa del regista coreano, e mi venne chiesta la disponibilità di scrivere per l’indomani un articolo commemorativo. Raccolsi tutte le mie energie, e in sei o sette ore di concentrazione composi questo testo.
Dopo l’archeologia dei fumetti e dei cartoni animati, assieme agli scritti sulla letteratura, un’altra importante coordinata delle mie ricerche è stata in effetti il cinema. Ho dedicato diversi articoli ad alcuni dei miei registi preferiti (in particolare Hirokazu Koreeda e Apichatpong Weerasethakul), e nel 2021, per il centenario del film di Charlie Chaplin The Kid (Il monello), ho lanciato sul blog il progetto “Un secolo di bambini”, raccogliendo una lista di cento film sull’infanzia.
I bambini di Hiroshima (2021)
Nel 2019 i Topipittori mi invitarono a raccontare un’esperienza di visita alle scuole giapponesi che avevo fatto con l’università. Cominciai così a pubblicare sul loro blog una serie di racconti di viaggio sul Giappone, tra cui questa riflessione sui monumenti e sulla memoria di Hiroshima.
La cosa più naturale del mondo (2022)
Oltre ai racconti di viaggio, la collaborazione col blog di Topipittori mi ha dato la possibilità di condividere alcune esperienze scolastiche significative, a cominciare da un progetto di lettura e discussione di albi illustrati. Dall’invito a scrivere per la rivista Quarantotto, poi, è nato un piccolo ritratto di un mio alunno, che è in realtà il racconto di come ci siamo conosciuti e affezionati l’un l’altro durante un anno di scuola. Credo sia in assoluto il testo che mi è più caro tra tutti quelli che ho pubblicato.
La luna è una barca (2023)
In parallelo alla condivisione di esperienze scolastiche, negli ultimi tempi, ho provato a elaborare delle riflessioni critiche sulla scuola di oggi, specialmente in relazione all’influenza di nuove tecnologie e media digitali. Questo articolo presenta entrambi gli aspetti, e a mio parere è senza dubbio uno dei più incisivi che abbia mai scritto.
Hayao Miyazaki. La ferita dell’airone (2024)
Chiudo questa rassegna con un articolo che compendia molte ricerche fatte in questi dieci anni, anche al di fuori del blog. Ritrovo qui tanti sguardi sull’infanzia, sulle storie di formazione, sulle fiabe e sui viaggi fantastici che ho approfondito nelle mie tesi universitarie, la passione per il Giappone che mi accompagna da quand’ero bambino e il piacere di esplorare l’opera di un grande artista e di celebrare il suo genio. Questo articolo è stato apprezzato e condiviso su Facebook da persone che stimo molto, cosa che mi ha emozionato e un po’ sorpreso.
Un ultimo appunto: mi piace che l’immagine di copertina rappresenti il ragazzo e l’airone, ovvero i due volti dell’infanzia e dell’animalità a cui si richiama il nome Bambini e topi.