31/10/24

Un anno sul treno
della Via Lattea


Sul banco del bambino-scorpione, in cima ai libri e ai quaderni da portare in ospedale, ho lasciato solo un volumetto molto più piccolo degli altri. Nell’aula vuota, mentre l’intervallo sta per finire, posso già vedere i suoi compagni sbirciare la montagna e il sole alto nel cielo sulla copertina color pesca, poi leggere incuriositi il titolo e il nome dell’autore su quell’oggetto non meglio identificato, così diverso dai tanti libri patinati e vistosi che circolano a scuola. Una notte sul treno della Via Lattea. Miyazawa Kenji.

24/06/24

Il viaggio del bambino-scorpione


È di un bambino la domanda che rilancio ai miei nuovi alunni, in entrambe le quinte che mi accolgono quest’anno, per cominciare a conoscerci dalle cose che più ci stanno a cuore: «Qual è il tuo animale preferito?». Invito i bambini a rifletterci bene, e prima di far partire il giro ci aggiungo una coda, piccola ma essenziale: «E perché?».

10/02/21

Astro Boy. Una fiaba dell’era atomica


Nella primavera del 1945 le principali città giapponesi furono devastate dai bombardamenti aerei americani. Poiché la gran parte dei bambini erano stati sfollati nelle campagne, l’uscita del film animato Momotarō: Umi no Shinpei di Mitsuyo Seo avvenne quasi in sordina, ma per un singolo spettatore, nel teatro Shochikuza di Osaka miracolosamente risparmiato dagli incendi, rappresentò un evento fatale. Il “dio del manga” Osamu Tezuka era allora uno studente sedicenne, e di fronte all’atmosfera commossa che in molte scene della pellicola accompagna il richiamo patriottico alla struggente speranza per un futuro migliore sentì crescere in sé il desiderio di realizzare un cartone animato altrettanto emozionante.

10/04/20

Non sapere mai la verità. «One night» di Yoshiharu Tsuge


Una delle operazioni più meritevoli che interessano il mercato fumettistico italiano contemporaneo è la riscoperta di opere che in passato, per svariati motivi, non hanno ricevuto l’attenzione che meritavano. Nel caso del manga, questo fenomeno ha portato alla pubblicazione dell’intera (o di buona parte della) produzione di autori di genere – come ad esempio Kazuo Umezu e Junji Ito, due maestri dell’horror fino a poco tempo fa inediti in Italia –, ma anche alla diffusione di fumettisti dall’identità autoriale più difficilmente inquadrabile in categorie specifiche, salvo per la comune appartenenza a quella corrente rivoluzionaria che risponde al nome di gekiga (letteralmente “immagini drammatiche”, ma con una ricercata omofonia con geki, ovvero “violento, d’azione”).

20/02/20

Il risveglio del robot. «Io sono Shingo» di Kazuo Umezu


[L’articolo è stato originariamente pubblicato su Fumettologica il 6/2/2020.]

Il primo amore di Atom, il robot bambino noto in Occidente come Astro Boy, è una bambina robot a lui molto simile, ma che è stata costruita per contenere all’interno del suo corpo una bomba. La loro storia è raccontata nell’ultima puntata della seconda serie animata (Astro’s First Love, 1981), e termina con un epilogo non altrettanto sconvolgente di quello della prima serie (dove Atom sacrificava la vita volando verso la superficie incandescente del Sole), ma più malinconico. Dopo aver assistito agli ultimi momenti di vita di Niki, smantellata per disinnescare la bomba, Atom è consapevole che non sarà in alcun modo possibile ricostruirla, e chiede allora a Ochanomizu di effettuare una curiosa operazione per tenere in vita ciò che è rimasto della bambina, ovvero le sue gambe, innestandole nel proprio corpo al posto di quelle originarie.

23/12/18

Il sesso di Andromeda


[L’articolo è stato originariamente pubblicato su Fumettologica l’11/12/2018.]

A poche ore dalla diffusione del primo trailer di Knights of the Zodiac: Saint Seiya, la serie in computer grafica targata Netflix tratta dallo storico manga di Masami Kurumada, i commenti dei fan si sono inevitabilmente polarizzati attorno alla controversa scelta di trasformare Shun (Andromeda, nell’edizione italiana) in Shaun, ovvero in un personaggio di sesso femminile.

02/05/18

La seconda vita di Kazuo Umezu [II. Le opere della maturità]



Una svolta importante nella carriera di Kazuo Umezu risale ai primi anni ’70, quando l’autore, distintosi già all’epoca come maestro dell’orrore per i suoi racconti a fumetti, cominciò a realizzare serie di più ampio respiro e a sperimentare soluzioni narrative mai esplorate prima di allora.

22/10/17

La seconda vita di Kazuo Umezu [I. Gli esordi e le storie brevi]


Tra le uscite a fumetti degli ultimi mesi spiccano due titoli di Kazuo “Umezz” Umezu, un mangaka attivo dagli anni ’50 agli anni ’90 ma del quale fino ad oggi non era stata tradotta alcuna opera in italiano: Aula alla deriva (pubblicato da Hikari) e Cat Eyed Boy (Latitudine 42). La riscoperta in differita di questo autore ancora vivente, tanto più significativa in quanto in Giappone rappresenta un maestro indiscusso e una figura fondamentale nella storia del manga, può essere rapportata a quella che in Italia ha interessato nel recente passato, e promette di farlo anche nell’immediato futuro, autori di gekiga (Yoshihiro Tatsumi, Tadao e Yoshiharu Tsuge), maestri dell’horror (Junji Ito) e opere anomale e controverse di mangaka celebri (La scuola senza pudore di Go Nagai).

29/08/17

[Altreletture] Letture estive e consigli di fine estate


[Nuovo appuntamento con la rubrica Altreletture, questa volta incentrata non tanto su segnalazioni di articoli reperibili online, quanto su alcune uscite editoriali degli ultimi tempi.]

Un paio di mesi fa ho scritto per Fumettologica una breve lista di fumetti che mi ero promesso di leggere per l’estate. La riporto ora qui per intero, integrandola con altri consigli di lettura, approfondimenti e novità editoriali (tra cui anche un paio di titoli non fumettistici).

29/06/16

Osamu Tezuka e Takarazuka. Una visita virtuale al museo


Il 25 aprile 1994, a cinque anni dalla morte di Osamu Tezuka (1928-1989), la città di Takarazuka, nella prefettura di Hyōgo, inaugurò un museo dedicato alla sua memoria, il cosiddetto Osamu Tezuka Memorial Hall. Venti anni dopo, nell’aprile del 2014, un’iniziativa del Google Cultural Institute ha aperto un accesso virtuale sul museo, permettendo a chiunque di esplorare in tutta comodità le sue sale dallo schermo di un computer e mettendo inoltre a disposizione un centinaio di documenti relativi alla figura di Tezuka e alla sua vastissima opera.

30/12/15

Prima di Astro Boy. Origini dell’immaginario robotico in Giappone


Le origini dell’immaginario robotico giapponese, assurto alla fama internazionale negli anni ‘70 grazie ad anime come Mazinga Z di Go Nagai e Gundam di Yoshiyuki Tomino, sono il più delle volte ricollegate al periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, quando Osamu Tezuka realizzò i suoi primi manga e in particolare la serie Testuwan Atomu (1952), nota anche col titolo americano Astro BoyIl riconoscimento dell’importanza cruciale che quegli anni ebbero per la ridefinizione della cultura nipponica, d’altra parte, ha portato spesso a trascurare una fase ancora anteriore – compresa pressappoco tra gli ultimi anni dell’epoca Taishō (1912-1926) e il secondo decennio dell’epoca Shōwa (1926-1989) –, durante la quale il tema delle creature artificiali cominciò a diffondersi in Giappone sulla scia di influssi prevalentemente europei.

05/08/14

Treni fantastici dell’Est: letteratura, manga e anime


Alla fine del XIX secolo, in un mondo in rapida evoluzione e sempre più rivolto all’Occidente industriale, il treno entra a far parte dell’immaginario moderno giapponese come simbolo di rinnovamento e veicolo di una nuova visione progressiva dell’esperienza. Al 1872 risale l’inaugurazione della prima linea ferroviaria in Giappone; negli stessi anni la letteratura orientale si cimenta nel racconto del viaggio in treno, adoperandolo come metafora del divenire ed immagine altamente significativa di un mutato rapporto tra l’individuo, lo spazio ed il tempo.