10/02/21

Astro Boy. Una fiaba dell’era atomica


Nella primavera del 1945 le principali città giapponesi furono devastate dai bombardamenti aerei americani. Poiché la gran parte dei bambini erano stati sfollati nelle campagne, l’uscita del film animato Momotarō: Umi no Shinpei di Mitsuyo Seo avvenne quasi in sordina, ma per un singolo spettatore, nel teatro Shochikuza di Osaka miracolosamente risparmiato dagli incendi, rappresentò un evento fatale. Il “dio del manga” Osamu Tezuka era allora uno studente sedicenne, e di fronte all’atmosfera commossa che in molte scene della pellicola accompagna il richiamo patriottico alla struggente speranza per un futuro migliore sentì crescere in sé il desiderio di realizzare un cartone animato altrettanto emozionante.

25/01/21

Murakami Haruki. Sulle tracce di qualcosa che svanisce


Da più di trent’anni il successo internazionale ha imposto Murakami Haruki all’attenzione di tutti in quanto fenomeno, ovvero per la sua eccezionalità. Murakami è stato riconosciuto come l’alfiere di una letteratura cosmopolita capace di trascendere i confini dei singoli paesi grazie a un immaginario globale che mescola riferimenti alla cultura pop, alla musica e allo sport, ma al tempo stesso è stato visto come una pecora nera nell’alveo della grande tradizione giapponese. «Murakami scrive in giapponese, ma la sua scrittura non è davvero giapponese» ha osservato ad esempio il premio Nobel Ōe Kenzaburō, sottolineando come il suo stile non sia ascrivibile ad alcuna tradizione letteraria.

22/12/20

Tomi Ungerer. Fuga dalla fine del mondo


L’ultimo albo illustrato di Tomi Ungerer (1931-2019), Non stop, uscì in Germania nel maggio 2019, appena tre mesi dopo la sua scomparsa. Come accade spesso in casi del genere, specie ad artisti considerati maestri, il libro venne accolto come un testamento, e fu tanto più atteso dal momento che rappresenta il tassello conclusivo di una carriera singolarmente eclettica e prolifica (più di 140 volumi, secondo il sito ufficiale). Di fronte all’ultimo lavoro dell’autore di classici per l’infanzia come I tre briganti (1961), L’uomo della Luna (1966), Il gigante di Zeralda (1967) e Otto. Autobiografia di un orsacchiotto (1999), ma anche di un corpus di libri inclassificabili, audaci e visionari, abilissimo nel giocare in modo provocatorio e intelligente con le convenzioni e i tabù dell’immaginario, definito da Maurice Sendak il più originale della sua epoca, sarebbe stato davvero difficile sottovalutare l’importanza di questa uscita, ma altrettanto difficile comprenderne subito e fino in fondo la portata, senza il proverbiale senno di poi.

12/12/20

Kim Ki-duk. Cattività e bellezza


«Spazio e cattività sono i due temi ricorrenti nella mia opera» osservò in un’intervista Kim Ki-duk. In diversi suoi film, come Soffio (2007) e Il prigioniero coreano (2016), la connessione tra i due temi appare evidente nel motivo di uno spazio chiuso e claustrofobico che diventa per l’uomo una prigione. In altri film, tra cui L’arco (2005) e L’isola (2000) – il suo primo grande successo internazionale –, un’espressione maggiormente metaforica del medesimo legame è fondata sul simbolo dell’acqua e sul suo potere di isolare le persone, trasformandole in monadi. La cella in cui viene rinchiuso il ragazzo di Ferro 3 – La casa vuota (2004), e in generale tutti gli interni del film, ovvero le case che l’innominato protagonista abita nel silenzio, in assenza e all’insaputa dei rispettivi proprietari, esplorano una dimensione di isolamento e prigionia ancora più irreale, nella quale e attraverso la quale lo spazio diviene occasione di passaggio, di scomparsa e di metamorfosi.

09/11/20

Una biblioteca grande come il mondo


È un pomeriggio di agosto del 2019, poco dopo l’ora di pranzo, quando una passeggiata nel parco di Ueno sotto il sole cocente mi porta all’ingresso della International Library of Children’s Literature di Tokyo, in un’area dall’impressionante densità di verde, templi buddhisti e musei di ogni genere (si va dall’arte antica del Tokyo National Museum a quella contemporanea del Tokyo Metropolitan Art Museum, dalle opere occidentali del National Museum of Western Art alla scienza del National Museum of Nature and Science).