02/12/21

La stagione dei sogni. Un ricordo di Taniuchi Rokurō


Per venticinque anni, dal 1956 al 1981, i lettori del settimanale giapponese Shūkan Shinchō hanno ammirato le splendide copertine di Taniuchi Rokurō (1921-1981), che nel corso della sua vita ne realizzò più di 1300, tutte ispirate al mondo dell’infanzia, provviste di un titolo e corredate da un breve testo evocativo. Kawabata Yasunari ha definito Taniuchi Rokurō «il Takehisa Yumeji dell’era Shōwa», celebrando la sua vocazione di illustratore e poeta, anzi poeta d’immagini. Per il centenario della nascita di “Roku” (come si firmava sempre a margine delle sue opere) vorrei azzardare un paragone che mi sembra ancora più calzante, accostandolo a un altro autore della generazione che lo precedette, Miyazawa Kenji (1896-1933), oggi considerato il più importante esponente della letteratura per l’infanzia giapponese del Novecento.

22/12/20

Tomi Ungerer. Fuga dalla fine del mondo


L’ultimo albo illustrato di Tomi Ungerer (1931-2019), Non stop, uscì in Germania nel maggio 2019, appena tre mesi dopo la sua scomparsa. Come accade spesso in casi del genere, specie ad artisti considerati maestri, il libro venne accolto come un testamento, e fu tanto più atteso dal momento che rappresenta il tassello conclusivo di una carriera singolarmente eclettica e prolifica (più di 140 volumi, secondo il sito ufficiale). Di fronte all’ultimo lavoro dell’autore di classici per l’infanzia come I tre briganti (1961), L’uomo della Luna (1966), Il gigante di Zeralda (1967) e Otto. Autobiografia di un orsacchiotto (1999), ma anche di un corpus di libri inclassificabili, audaci e visionari, abilissimo nel giocare in modo provocatorio e intelligente con le convenzioni e i tabù dell’immaginario, definito da Maurice Sendak il più originale della sua epoca, sarebbe stato davvero difficile sottovalutare l’importanza di questa uscita, ma altrettanto difficile comprenderne subito e fino in fondo la portata, senza il proverbiale senno di poi.

09/09/20

[Soffitte] I tesori illustrati di archive.org II: Fulvio Testa


[La rubrica 
Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete. Questo è il secondo articolo sui libri illustrati reperibili su archive.org. Qui il primo articolo.]

Nella biblioteca digitale di Internet Archive (archive.org) sono disponibili alcuni libri per bambini in lingua inglese scritti e illustrati da Fulvio Testa, consultabili liberamente previa registrazione su questa pagina.

08/04/20

Chi ha paura del mago in mongolfiera?


Il ritorno in edizione anastatica di uno dei più celebri e controversi libri austriaci per bambini, pubblicato per la prima volta nel 1904, è stato accolto mesi fa da una polemica sugli stereotipi razziali che il libro suscita in realtà da diversi decenni, ma che le piattaforme social hanno ulteriormente inasprito. È bastato che un utente condividesse in rete la foto del volume in questione, in bella vista sullo scaffale di una libreria, per far scoppiare un acceso dibattito che ha coinvolto in prima persona il libraio responsabile. Eppure – come quest’ultimo ha spiegato – il libro non si trovava sullo scaffale per bambini, ma nel reparto di storia austriaca, trattandosi di un’edizione destinata a studiosi e collezionisti, con allegato un saggio che indaga le sue origini in rapporto al contesto dell’epoca.

06/11/19

Tiger Tateishi. Tigri di carta e di sogno

 

In un articolo intitolato “Il pianeta come festival”, apparso nel 1972 su Casabella (n. 365) e l’anno seguente su Design Quarterly (n. 89), Ettore Sottsass jr. immaginava un futuro nel quale le città fossero scomparse dalla faccia della Terra, polverizzate dalla «decentralizzazione esplosiva della distribuzione dei consumi», con parole che oggi, lette a prescindere dal contesto culturale dell’epoca, non possono che richiamare alla mente il mondo iper-connesso della contemporaneità:
Il problema di “produrre” non c’è più, […] i “prodotti da consumare” si spostano automaticamente lungo i canali di una specie di rete sotterranea di super-posta pneumatica, interrogata automaticamente da tastiere portatili comunicanti via radio con i calcolatori dei super-magazzini di raccolta. […] Così siamo diventati tutti artisti artigiani, provvisti di super-strumenti per fare da soli quello che ci pare, e siamo anche artisti-nomadi […] perché possediamo questa super-possibilità di comunicare che ci permette sempre di sapere tutto (di tutto e di tutti) e ci permette di far sapere (a tutti) tutto di noi […]. Siamo arrivati ad uno stadio nel quale siamo sempre noi i rappresentanti di noi stessi; […] al punto che non ci sono più poteri ma ci sono flussi vaganti di volontà e di passioni pubbliche […] come assestamenti o moti molecolari di liquidi o gas […].