15/01/16

Un omaggio di Maurice Sendak a Mickey Mouse


La figura di Mickey Mouse è stata per Maurice Sendak oggetto di uno speciale legame affettivo nato negli anni dell’infanzia (il suo primo disegno conservato ritrae appunto il personaggio di Walt Disney), riflesso nella sua produzione artistica (il bambino di In the Night Kitchen è chiamato Mickey) e sancito anche in punto di morte nelle sue ultime volontà testamentarie (dove i primi beni destinati al Rosenbach Museum di Philadelphia riguardano la sua collezione di memorabilia di Mickey Mouse, stimata la seconda più grande al mondo). Nel 1978, in occasione del cinquantesimo compleanno di Mickey, Sendak celebrò la ricorrenza ricapitolando in un articolo di giornale le tappe della loro lunga e importante amicizia (Growing up with Mickey, «TV Guide Magazine», 11/11/1978). L’articolo viene di seguito riproposto in una traduzione italiana.

13/11/15

[Altreletture] Walt Disney, Charles Schulz e Bill Watterson


Il secondo appuntamento con la nostra rubrica dedicata alla segnalazione di articoli interessanti pubblicati sul web, come da titolo, è incentrato quasi per intero su tre grandi protagonisti statunitensi della storia del fumetto e dei cartoni animati, per i quali ogni presentazione risulterebbe superflua: Walt Disney, Charles Schulz e Bill Watterson.

04/06/15

Pinocchio e l’epica Disney. Il nuovo libro di J. B. Kaufman


È uscito la scorsa settimana il nuovo libro di J. B. Kaufman, Pinocchio. The Making of the Disney Epic. Pubblicato in occasione del 75° anniversario della realizzazione del secondo lungometraggio di Walt Disney – Pinocchio (1940) –, il volume ne ripercorre in modo dettagliato la storia produttiva, ricostruendo le tappe che da uno spunto iniziale (il romanzo di Collodi, scoperto da Walt nel 1937 in una traduzione inglese) hanno portato alla nascita di un film definito a ragione “epico”.

09/04/15

S. Kracauer: «Dumbo», Walt Disney e la realtà animata


In un articolo scritto in occasione dell’uscita di Dumbo (1941), il sociologo e saggista Siegfried Kracauer analizzava il film individuando in esso i segni di un’evoluzione in senso narrativo e realistico del cinema di Walt Disney, significativamente posta in stretto rapporto con l’adozione del formato del lungometraggio. Proponiamo qui una traduzione italiana dell’articolo, finora inedito in Italia, seguita da un breve commento esplicativo e da alcuni spunti di approfondimento.

22/01/15

Le metamorfosi di Oswald the Lucky Rabbit


Nel 1927, un anno prima dell’esordio di Mickey Mouse, Walt Disney creò con la collaborazione di Ub Iwerks il suo primo personaggio di fantasia degno di figurare come protagonista in una serie di cartoni animati: Oswald the Lucky Rabbit.

La serie segnò per Disney un significativo passo in avanti rispetto alle Alice Comedies (1923-1927), dove un’unione non troppo riuscita di riprese dal vivo con sequenze disegnate serviva a rappresentare le avventure di una bambina in carne ed ossa in un mondo fantastico: fondata unicamente sulla tecnica del disegno animato, essa introdusse un animale di fantasia e dalle fattezze antropomorfe come personaggio protagonista (sul modello del Felix the Cat di Pat Sullivan, che già aveva ispirato a Disney il gatto Julius nelle Alice Comedies), concedendogli un rilievo molto più marcato nelle storie di quello che a suo tempo ebbe Alice.