03/09/19

La scuola del futuro nelle vignette di un secolo fa


Sulla pagina Facebook di Töpfferiana, il bel sito di Antoine Sausvert dedicato al fumetto delle origini, è comparsa una curiosa serie di vignette umoristiche, ritrovata su un giornale francese per bambini di inizio ‘900, che raffigura “la scuola del XXI secolo”. Le illustrazioni, firmate da Henri Avelot e tratte da Le Petit Journal illustré de la Jeunesse (n. 52, 8 ottobre 1905), cercano di immaginare i cambiamenti della vita scolastica a distanza di un secolo (l’indicazione dell’anno 2005/06 si legge nella prima vignetta), sulla scia di un filone molto popolare nel periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900.

04/04/19

[Soffitte] Una nuova raccolta online di fumetti americani delle origini


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

La biblioteca digitale Gallica ha recentemente messo a disposizione le riproduzioni digitalizzate di intere annate dell’edizione europea del quotidiano New York Herald, ovvero di una delle più prestigiose testate che contribuirono allo sviluppo del fumetto negli Stati Uniti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

12/03/19

I futuri paralleli di Olivier Schrauwen


[Una versione editata dell’articolo è stata pubblicata su Fumettologica il 28/2/2019.]

Il belga Olivier Schrauwen (1977) si è distinto nell’ultimo decennio come uno dei più interessanti autori di fumetti nel panorama contemporaneo, sia per le numerose collaborazioni con riviste alternative, sia perché i suoi lavori sono stati oggetto di importanti pubblicazioni e apprezzamenti critici. Art Spiegelman l’ha definito il fumettista più originale “dai tempi di Chris Ware o Ben Katchor”, e lo stesso Chris Ware ha segnalato la sua più recente raccolta di storie pubblicata da Fantagraphics, Parallel Lives (2018), come una delle tre migliori opere a fumetti dell’ultimo anno.

06/09/18

Lyonel Feininger e il ritorno dei Kin-der-Kids


[L’articolo è stato originariamente pubblicato su Fumettologica il 17/8/2018.]

Gli albori del fumetto pullulano di autentici tesori dimenticati, frutto del talento visionario di singoli autori e di occasioni eccezionali, perlopiù di breve durata, nelle quali il medium ha saputo travalicare i consueti binari espressivi in senso davvero rivoluzionario. Agli occhi dello storico queste occasioni somigliano talvolta a vertiginose scorciatoie spazio-temporali, come i pochi mesi di vita del Naughty Pete (1913) di Charles Forbell, del quale a un secolo di distanza, riconoscendone l’influenza sul proprio lavoro, Chris Ware disse che “giocò coi fumetti più di quanto molti fumettisti fanno in un’intera vita”. Altre volte sono invece sentieri secondari nascosti, eccentrici e irripetibili, come la brevissima serie nonsense esoterica The Wiggle Much (1910) di Herbert E. Crowley, artista britannico dal gusto simbolista tipicamente europeo.

16/05/18

Un progresso tutto da ridere: le «Grandes Inventions» di G. Ri


Un filone umoristico molto fecondo nell’immaginario popolare del ‘900, e che soprattutto durante la prima metà del secolo ha ispirato un gran numero di fumetti, cartoni animati e film, è quello delle invenzioni bizzarre. Le figure caratteristiche di questo filone sono macchine, marchingegni o dispositivi alla cui stravaganza corrisponde una funzione semplice e perlopiù futile, o che comunque nessuno si sognerebbe di affidare a un apposito congegno. Spesso l’invenzione si fonda su un complicato effetto domino, e consta dunque di una catena di cause e conseguenze talmente astrusa da porsi come parodia dell’efficacia propria di qualsiasi innovazione tecnica.