07/10/23

La scuola di un poeta


«Il nostro paese non mancava affatto di scuole quando bastava un pezzo di gesso ed il nudo pavimento per insegnare a scrivere ai ragazzi; oggi ci sono montagne di lavagne e di matite ma poche scuole. Questa tendenza a preoccuparsi dei fatti non essenziali più che di quelli essenziali, la si può vedere ora in ogni aspetto della nostra vita. I nostri antenati si preoccupavano ben poco delle formalità sociali, e molto invece dei doveri sociali, noi invece facciamo il contrario. Essi consideravano il mobilio parte della ricchezza, non della civiltà. I custodi della civiltà a quei tempi avevano ben pochi mobili nelle loro case, e davano la felicità al paese rendendo la povertà rispettabile. Se potessimo, mentre siamo giovani, apprezzare a fondo l’ideale della vita semplice, potremmo se non altro arricchirci di alcune capacità: la capacità di sedere a terra, di indossare vestiti poveri, di mangiare cibo semplice e di ottenere i migliori risultati possibili col minimo sforzo possibile. Non sono capacità di poco conto, e ci vuole non poco sforzo per acquistarle.

16/07/23

Scuola e intelligenze artificiali. Una riflessione


È stata pubblicata sul supplemento La Lettura del Corriere della Sera (nel numero 607 di domenica 16 luglio) un’intervista di Simone Di Biasio a Paolo Granata, professore di Cultura dei media all’Università di Toronto, a proposito di intelligenze artificiali. Mi congratulo con Simone Di Biasio, studioso che seguo e stimo da anni, per questa nuova collaborazione, anche se il mio pensiero è molto distante dalle opinioni espresse da Paolo Granata. Invito a leggere l’interessante intervista (qui la prima parte, qui la seconda), e voglio cogliere l’occasione per sviluppare una riflessione che avevo cominciato a elaborare qualche mese fa, con un appunto a un altro articolo pubblicato da Alessandro Carrera su Doppiozero.

30/06/23

Antonio Faeti. Nel castello delle belle avvelenate


Durante la prima presentazione online della collana “Babalibri Educazioni”, lo scorso autunno, i curatori Francesco Cappa e Martino Negri hanno illustrato i caratteri di un interessante progetto di recupero e riscoperta di testi che rappresentano delle pietre miliari della saggistica pedagogica, da molti anni irreperibili nelle librerie perché fuori catalogo, ai quali poter affiancare nel prossimo futuro altre proposte di titoli inediti. Due storiche collane di Emme Edizioni come “Il Puntoemme” (1971-1985) e “L’asino d’oro” (1979-1988), dedicate rispettivamente ai mondi della scuola e della letteratura infantile, sono il principale riferimento genealogico di questo progetto, che riallacciandosi a un’epoca di grande fermento culturale mira a stimolare nuove occasioni di riflessione sull’infanzia e sulle pratiche educative.

13/06/23

La storia infinita (racconto)


Ho letto il seguente racconto durante la mia ultima lezione di quest’anno scolastico in una quinta elementare, nascondendolo in un libro che mi ha consentito di presentarlo come una fiaba tibetana. È stata la seconda delle nostre tre letture conclusive, dopo un estratto dal capitolo 12 del romanzo Momo di Michael Ende, e prima di un altro breve racconto scritto da me per l’occasione (L’incontro segreto). Sul registro ho chiamato questa lezione conclusiva «Un mondo di storie».
 

30/05/23

James Hillman. Lettera agli insegnanti italiani (2002)


Nel 2002, in occasione di un convegno internazionale, il noto psicoanalista James Hillman scrisse una lettera rivolta agli insegnanti italiani, nella quale affrontava col consueto acume alcune questioni su cui oggi mi sembra più che mai importante tornare a riflettere. Ho scelto per questo di condividere qui la prima parte della lettera, e alla fine della pagina il link per proseguire la lettura delle altre due parti.