21/10/22

Un diario dalla periferia profonda


Un bambino ricorda che alla fine della via, nell’erba alta di un terreno sfitto, viveva un bufalo d’acqua, un animale grande e mansueto che si svegliava solo quando qualcuno si fermava per chiedergli un consiglio. Allora, dopo essersi avvicinato lentamente, il bufalo si limitava a sollevare uno zoccolo per indicare la strada giusta, che una volta percorsa finiva sempre per rivelare delle sorprese. Come faceva a saperlo? è la domanda che ogni volta accompagnava nello stupore il bambino e i suoi amici, ma un’altra domanda, posta da un alunno non appena finisco di leggere la storia, ci offre una chiave preziosa per rileggerla in profondità: Perché i bambini smettono di andare a trovarlo?

29/09/22

La cosa più naturale del mondo


Credo di averlo già incontrato anni fa, quando insegnavo altrove. Era sul tram con la nonna, non lontano dalla stazione, un pomeriggio in cui per caso mi sono soffermato a guardarlo nella sua divisa elegante, inconsapevole che in un giorno come tanti si possa incrociare un’immagine del futuro. La sua vecchia scuola si affaccia su quella strada, mentre qui siamo entrambi ospiti provvisori, senza divisa ma mascherati, e per via dei lavori di ristrutturazione non vedremo la nostra vera scuola per molti mesi, forse fino alla fine dell’anno scolastico. I due nuovi arrivati, alunno e maestro, in una classe ormai abituata ai traslochi e all’impensabile.

12/09/22

Miyazawa Kenji. Solo i bambini sanno il segreto del vento


Una vita modesta e relativamente appartata ad Hanamaki, nella prefettura di Iwate, in una delle zone settentrionali dal clima più rigido dell’intero Giappone, un’opera ricchissima ma quasi del tutto trascurata negli ambienti letterari dell’epoca, una morte precoce e una fama postuma che l’ha consacrato fra gli scrittori giapponesi più amati e studiati del XX secolo, non solo nel campo della letteratura per l’infanzia, sono elementi che in genere, parlando di Miyazawa Kenji (1896-1933), si prestano in modo assai efficace a tratteggiare le coordinate biografiche di una personalità per molti versi davvero eccezionale.

03/09/22

Raoul Schrott. Viaggio al termine del deserto


Nel testo Collezione di sabbia, raccolto nel 1984 nel volume omonimo, Italo Calvino racconta di essere rimasto colpito, durante la visita a un’esposizione parigina di collezioni strane, dalla collezione al contempo meno appariscente e più misteriosa, «quella che sembrava aver più cose da dire, pur attraverso l’opaco silenzio imprigionato nel vetro delle ampolle». Meticolosamente raccolti e catalogati nel corso degli anni, i campioni di sabbia paiono all’osservatore in procinto di rivelare un segreto, che è forse la descrizione del mondo ridotta ai suoi minimi termini, la trascrizione di un’ossessione privata o un responso esistenziale in cui potersi rispecchiare. Calvino osserva che ogni collezione è un diario, una raccolta di oggetti cristallizzati come appunti di viaggio, ma l’opera che ha di fronte, a differenza dell’inesauribile libro di sabbia immaginato in un racconto da Borges, gli appare come una serie di deserti sottovetro finita e definitiva, e infine come un’astrazione che paragona alla sua stessa opera, alla «sabbia di parole scritte che ho messo in fila nella mia vita».

20/08/22

[Soffitte] 50 Watts. Tigri e libri “in the Land of Dreams”


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

Quando nell’autunno 2019 ho pubblicato un articolo su Tiger Tateishi (1941-1998), dedicato in particolare a una scoperta fatta l’estate prima alla International Library of Children’s Literature di Tokyo, ovvero il suo albo illustrato Tora no yume (“Il sogno della tigre”, 1984), inedito al di fuori del Giappone, poche informazioni erano reperibili online sull’autore, soprattutto in lingue che non fossero il giapponese, e nessuna su quel libro per bambini che mi aveva tanto incuriosito per il suo fascino misterioso. Il desiderio di condividere la gioia della scoperta di un libro tanto affascinante quanto sconosciuto, una gioia infantile che credo alla base di molte mie ricerche, è stato una delle ragioni principali che mi hanno spinto a scrivere quell’articolo. A distanza di tre anni, ora, questa gioia si rinnova in modo inatteso, perché una neonata casa editrice statunitense, 50 Watts Books, ha scelto di inaugurare il suo catalogo proprio con la prima traduzione mondiale di Tora no yume, ribattezzato in inglese A Tiger in the Land of Dreams. Una casa editrice neonata, ma che trae origine da un progetto online che ha alle spalle una lunga storia di scoperte e condivisioni, e che per gli amanti dei libri e dell’illustrazione non è esagerato definire una pietra miliare del web.