23/02/18

[Soffitte] Le origini del fumetto statunitense in una raccolta online


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

Il fumetto nacque e si diffuse negli Stati Uniti negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900, quando sugli inserti domenicali dei principali quotidiani comparvero le prime strisce di vignette sequenziali e poi si consolidarono i tratti basilari del linguaggio grafico, stilistico ed espressivo che sarebbe divenuto caratteristico del medium.

26/01/18

Robot e tecnocrazia. Appunti sull’animazione di una volta


Un’illustrazione di Winsor McCay apparsa il 2 aprile del 1933 sul San Francisco Examiner rappresenta un mostruoso dinosauro meccanico a spasso nel quartiere industriale di una città, mentre calpesta e distrugge tutto ciò che gli capita sul cammino. La scritta “Technocracy” sul corpo della bestia è un chiaro rimando all’omonimo movimento sociale che da qualche mese stava raccogliendo consensi negli Stati Uniti, proponendo di superare la crisi economica attraverso la sostituzione dei politici con scienziati e ingegneri ritenuti in grado di risollevare le sorti del paese.

08/01/18

Futurologia animata d’epoca. Il caso di Paul N. Peroff


In un articolo precedente, a proposito del motivo delle macchine e delle invenzioni bizzarre nel cinema di animazione statunitense della golden age, avevo nominato tra gli altri un bel cortometraggio di Scrappy, diretto da Charles Mintz e prodotto dalla Columbia: The Great Experiment (1934).

27/12/17

[Soffitte, Altreletture] Miscellanea proto-fantascientifica


[L’articolo contiene collegamenti a materiali d’archivio, ma anche segnalazioni di nuove uscite editoriali e di articoli tratti dal web. Per la sua natura ibrida è stato incluso in entrambe le rubriche del blog, Soffitte e Altreletture.]

Alcune delle suggestioni che più di frequente hanno attraversato gli articoli di questo blog sono connesse alla fantascienza e alla futurologia d’epoca, ovvero a un immaginario sviluppatosi all’incirca tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX secolo. Se ne è parlato ad esempio in rapporto a una serie di antiche cartoline francesi commentate da Isaac Asimov, alla nascita dell’immaginario robotico in Giappone, ad alcuni racconti di Emilio Salgari, o ancora al tema delle macchine bizzarre nell’illustrazione satirico-umoristica, nel fumetto e soprattutto nel cinema di animazione statunitense della golden age.

19/12/17

Walt McDougall, il “decano” dei pionieri


[L’articolo è stato pubblicato originariamente su Fumettologica il 29/11/2017.]

Un’idea abbastanza chiara di quanto vasta – e per molti aspetti ancora inesplorata – sia la storia reale riconducibile alle origini del fumetto statunitense può essere fornita dal fatto che uno degli autori più noti, prolifici e versatili dei suoi albori venga al più ricordato oggi en passant, ai margini del discorso principale o come una figura tutto sommato residuale. Se è vero che Walter Hugh McDougall (1858–1938, generalmente abbreviato in Walt McDougall) non è stato autore di serie altrettanto memorabili e storicamente rilevanti quanto quelle di alcuni suoi colleghi più giovani (il pensiero corre ovviamente ad artisti come Winsor McCay e Richard F. Outcault), non mancano certo – e sono anzi numerosi e degni di nota – i motivi per ricordarne l’opera e la poliedrica attività artistica a più di un secolo di distanza dalla sua fase più intensa.