13/05/21

Le parole che trasformano. «Lingua madre» di Maddalena Fingerle


Per i più assidui lettori di riviste letterarie sul web, la vittoria di Maddalena Fingerle alla XXXIII edizione del Premio Calvino (2020) col romanzo Lingua madre ha rappresentato senza dubbio più una conferma che una sorpresa. Già da un paio d’anni, infatti, i suoi racconti pubblicati su riviste come CrapulaClub, Nazione Indiana e Narrandom avevano cominciato a imporsi all’attenzione di editor e scrittori per la loro originalità e per uno stile impeccabile e immediatamente riconoscibile, nonostante la giovane età dell’autrice (nata a Bolzano nel 1993, e attualmente dottoranda in italianistica a Monaco di Baviera).

Per quanto ciò possa apparire paradossale, soprattutto all’interno di un sistema letterario dove in genere le riviste online tendono ad assolvere il ruolo di “palestre” di formazione per futuri esordienti (e le forme brevi, salvo rare eccezioni, a essere concepite come tappe di un percorso verso il romanzo), non credo sia esagerato affermare che la scrittura di Fingerle sia nata sostanzialmente matura, ovvero che già il suo primissimo racconto, vincitore del Premio Zeno nel 2017, presentasse in modo evidente e compiuto le sue principali caratteristiche distintive.

Le galline del signor Razzoli nasce anzitutto da un’ispirazione ludica, fondata sull’idea di trasformare in narrazione un’espressione figurata intesa in senso letterale: «Si dice che il signor Razzoli vada a letto con le galline. Mi sono sempre chiesto come faccia, ma non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo. Però vorrei tanto saperlo, così decido di andare a trovarlo». Altrettanto ironico e straniante è l’innesco del suo secondo racconto pubblicato, La voglia di vedermi: «Anastasia muore dalla voglia di vedermi. Me la immagino, agonizzante, un po’ mi dispiace, un po’ mi fa anche piacere però». In La ragazza con i piedi per terra, notevole per il piglio nonsense e lo stravagante ribaltamento del punto di vista, ascoltiamo invece le lamentele di una ragazza dal lunghissimo collo che arriva fino in cielo, determinata a risolvere il problema di avere sempre la testa fra le nuvole e i piedi incollati al suolo (un po’ come la Alice di Lewis Carroll quando si ingigantisce). E proprio come in un’invenzione carrolliana, tra l’altro, il gioco letterario è anche linguistico-enigmistico, perché ogni frase inizia rigorosamente con le ultime due lettere della frase che la precede.
Resto a fissare le nuvole mentre i piedi, per terra, rimangono ben saldi. Dico agli uccelli che a me non piace volare. Resta giù, allora. Ragazzi, che noia vivere così. Si sta male, potessi almeno scindere, staccare la testa e lasciarla qui, perché no? Non lo sopporto più, questo dolore al collo. Lo sento allungarsi e allungarsi e fa tanto tanto male. Lecco un po’ di cielo e non sa di niente. Te pareva! Vado in giro e sbatto contro un aereo, mi faccio un male allucinante. Temo seriamente di avere un trauma cranico e poi boh, ora sembrerò un mostro. Robe da matti. Ti puoi spostare? chiedo all’airone che non ha nessuna intenzione di spostarsi.

Anche a prescindere da questo espediente, la concatenazione di frasi è una caratteristica tipica della scrittura di Fingerle, che il più delle volte riflette il decorso di pensieri ossessivi. Più che di un flusso di coscienza si tratta proprio di una catena di idee consolidate, espressione di una rielaborazione mentale martellante che in alcuni racconti raggiunge vette virtuosistiche davvero sorprendenti (su tutti l’allucinatorio crescendo di Fai che, costruito su ripetizioni e scaramanzie numerologiche). E come il linguaggio figurato, i giochi di parole e un’attenta ricerca stilistica sul ritmo, i pensieri ossessivi di un protagonista che si esprime in prima persona e quasi sempre al presente si ritrovano in Lingua madre, recentemente pubblicato da Italo Svevo nella collana “Incursioni” a cura di Dario De Cristofaro, dove il rilievo della dimensione linguistica emerge fin dal titolo e dalle citazioni elencate sulla copertina, con gli anagrammi “parlanti” dei nomi dei personaggi principali.


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