Ho letto il seguente racconto durante la mia ultima lezione di quest’anno scolastico in una quinta elementare, nascondendolo in un libro che mi ha consentito di presentarlo come una fiaba tibetana. È stata la seconda delle nostre tre letture conclusive, dopo un estratto dal capitolo 12 del romanzo Momo di Michael Ende, e prima di un altro breve racconto scritto da me per l’occasione (L’incontro segreto). Sul registro ho chiamato questa lezione conclusiva «Un mondo di storie».
13/06/23
La storia infinita (racconto)
Ho letto il seguente racconto durante la mia ultima lezione di quest’anno scolastico in una quinta elementare, nascondendolo in un libro che mi ha consentito di presentarlo come una fiaba tibetana. È stata la seconda delle nostre tre letture conclusive, dopo un estratto dal capitolo 12 del romanzo Momo di Michael Ende, e prima di un altro breve racconto scritto da me per l’occasione (L’incontro segreto). Sul registro ho chiamato questa lezione conclusiva «Un mondo di storie».
30/05/23
James Hillman. Lettera agli insegnanti italiani (2002)
17/05/23
Il dono del platano
Il 4 aprile scorso è stato l’ultimo giorno di vita di un albero secolare della mia città, il platano di piazza Buozzi (Milano), abbattuto la mattina seguente. Quel giorno, prima di andare a salutare l’albero nel tardo pomeriggio, ho sentito il bisogno di scrivere un piccolo racconto.
05/05/23
Scuola e letteratura. Un’intervista su Dorothy e Alice
È online la mia intervista con Piero Guglielmino, curatore del progetto «Dorothy e Alice», che ringrazio di cuore per l’invito. Abbiamo parlato del mio ultimo articolo per il blog di Topipittori, Sulle rotte dei sogni, in cui proseguo il racconto delle letture che sto facendo a scuola coi miei alunni di settimana in settimana, ma è stata per me anche un’occasione per raccontare come si è sviluppata nell’infanzia la mia passione per la letteratura, e infine per sottolineare la necessità di ritrovare le parole della scuola, in un momento in cui proliferano i discorsi “sulla” scuola.
14/04/23
Sulle rotte dei sogni
Uno dei sogni a cui sono più affezionato, per me molto significativo nella sua semplicità, risale a qualche anno fa:
Alcuni ex alunni di quinta, ormai iscritti alle medie, sono tornati a scuola per salutarmi. Uno di loro, Christian, prima di congedarsi mi regala un disegno. È una mappa del cortile della scuola molto particolare, perché invece dello spazio rappresenta il tempo, e tutti i suoi elementi sono ricordi che ci riguardano.
A distanza di anni mi sorprende scorgere in questo sogno l’intuizione di un percorso che avrei affrontato in seguito, in un’altra scuola e con altri alunni. Riflettendo ora sul senso di questa intuizione, direi che la mappa del tempo è una mappa che consente a ogni ricordo di farsi immagine del futuro, mettendo in relazione dimensioni solitamente contrapposte. È una mappa che crea continuità fra tempi differenti, e soprattutto nasce come un dono.