04/04/23

Una malattia invisibile (racconto)


Sui canali social l’assessore ha lanciato la settimana del verde, la Green Week, congratulandosi da solo per i suoi progetti innovativi.
Nella piazza, intanto, alcune persone si sono radunate attorno a un grande albero antico. Si dice che stia morendo, eppure sui suoi rami sono comparsi degli splendidi germogli.
Una coppia di anziani sospira: nemmeno gli anni delle loro vite messi assieme raggiungono quelli dell’albero, che ha attraversato due guerre e conosciuto tre secoli diversi.
È un albero vecchio e malato, dice un signore. Lo scrive anche il giornale, non c’è più tempo per rimandare l’abbattimento.

Sono arrivate le squadre dei tecnici per le ultime misurazioni. Hanno avvolto il tronco dell’albero con delle corde bianche, e sui loro computer controllano i risultati degli esami.
Si chiamano arboricoltori, spiega una maestra a un bambino. Sono i giardinieri degli alberi.
Che strano, pensa il bambino. È un albero gigante, ma quegli uomini non sembrano nemmeno accorgersi della sua bellezza, indaffarati come sono a leggere numeri sulle loro calcolatrici. E a scuola non ha mai sentito parlare di giardinieri che invece di prendersi cura di una pianta la uccidono.
Il bambino sta pensando al nonno in ospedale. Anche se l’albero è malato, sussurra, meriterebbe di vivere fino alla fine. È un’ingiustizia tagliarlo all’improvviso, per di più in una bella giornata di primavera.
Ma è pericoloso tenerlo così, osserva la maestra. Potrebbe cadere e far male a qualcuno.
Il bambino è incredulo. Non possiamo spostarci? Non si può costruire una recinzione per lasciarlo tranquillo? Ricorda che ai giardini vicini a scuola, durante una gita, ha visto un vecchio albero con le stampelle. Sa anche che nei boschi gli alberi si sostengono a vicenda con le loro radici, che sottoterra possono allungarsi anche per chilometri, ed è triste perché molti alberi soli e maltrattati dagli uomini, in città, crescono per forza deboli e si ammalano facilmente.
Ripensa a quando tutte le scuole erano chiuse per l’emergenza, e poi agli esami che hanno trovato una brutta malattia nei polmoni del nonno.
È una malattia invisibile di cui un bambino non può dire niente, ma qualcuno ha provato a capire davvero cos’è?
La squadra ha presentato un documento con una lista di numeri e sigle. Si tratta di una squadra di esperti: ci si dovrebbe fidare a occhi chiusi delle loro misurazioni. Ripetono che non c’è tempo da perdere. Chiamano al telefono l’assessore, mettono al sicuro gli strumenti e poi il loro furgone bianco si perde nel traffico delle macchine che corrono via dalla piazza.
Il bambino prova a immaginare il volto dell’ultimo giardiniere. Vorrebbe accarezzare l’albero, perché ha paura che il rumore della sega elettrica coprirà il suo pianto, e allora nessuno si accorgerà di quanto ha sofferto.
La piazza si è svuotata, ma lassù fra i rami c’è un nido. Il bambino cerca gli uccelli in volo nel cielo, e per un momento sogna di volare lontano, verso una città più saggia, dal respiro più profondo e dal cuore molto più grande.

[foto: il platano secolare di piazza Buozzi, a Milano]