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La ricorrenza di un immaginario dell’incubo di derivazione gotica è assai accentuata nei corti animati americani realizzati a partire dal 1929 (anno della grande depressione), in relazione ai quali è possibile parlare di un prolifico “filone gotico” dell’animazione. Le figure predilette di questo immaginario comprendono scheletri, fantasmi, ombre e diavoli; lo scenario tipico è quello notturno, ideale per esaltare il carattere lugubre e sinistro di luoghi come case infestate e cimiteri. Le avventure di questi cartoni animati, benché infarcite di minacce e pericoli, sono il più delle volte raffigurate in modo comico e sempre (o quasi) risolte da un epilogo a lieto fine. La rappresentazione della paura, in questo modo, diviene funzionale alla sua esorcizzazione, perché permette di trasformare anche il più spaventoso diavolo in un innocuo spauracchio.