Un paio d’anni prima dell’uscita della celebre edizione Bemporad di Pinocchio da lui illustrata (1911), Attilio Mussino cominciò a collaborare col Corriere dei Piccoli fin dal numero d’esordio (dicembre 1908), cimentandosi nella creazione di svariate serie a fumetti rivolte ad un pubblico infantile. Le convenzioni grafiche utilizzate in queste storielle si distaccano dalla tradizione americana dell’epoca: al posto delle classiche nuvolette (
cartoons), ogni tavola è corredata da una didascalia in versi. L’importanza dell’elemento figurativo è in questo modo accentuata, e nel caso di Mussino comporta una cura minuziosa del disegno, l’adozione di composizioni complesse e l’uso di colori vivaci e contrastati.
Antonio Rubino, illustre collega di Mussino al
Corriere dei Piccoli, sottolineò quanto fosse congeniale alla sua vena artistica la creazione di vignette infantili e giocose, giudicate nettamente superiori rispetto al resto della sua produzione. Parlando dei libri per bambini illustrati da Mussino, Rubino scrisse: “Ci si sente subito dinanzi al vero ‘Attilio’, a quello che disegna con amore, che dà ad ogni segno, ad ogni figura un carattere, un’espressione di vita, che disegnando ride, pensando ai bimbi ch’eri farà ridere coi suoi disegni”. Rubino, inoltre, notò che “le sue migliori composizioni sia come contenuto psicologico che come senso moderno della decorazione libraria sono senza dubbio quelle in cui egli si scosta risolutamente dalla riproduzione abile ma fredda e inespressiva del vero, per battere le vie più geniali e meno trite della caricatura e della fantasia”. Tra le figure caratteristiche dell’arte di Mussino, Rubino ricorda “certe caricature di bimbi ingenui o birichini, certe personificazioni di piante e di animali,” nonché “certe ombre terribili di briganti o di pirati”[1].
I primi fumetti pubblicati da Mussino sul
Corriere dei Piccoli possono valere come saggio della sua felice ispirazione artistica rivolta all’infanzia. Oltre al suo personaggio a fumetti più famoso, il negretto
Bilbolbul (che compare nei numeri 1, 7, 13, 15), i primi numeri del
Corriere dei Piccoli propongono diverse serie di storie mussiniane dalla tematica molto varia. Dai fumetti di ispirazione natalizia e legati alle ricorrenze religiose (numeri 1 e 2), si arriva alla scuola demoniaca del maestro Satanasso e della sua classe di diavoletti (14), passando per un omaggio ai personaggi della commedia dell’arte (Pierotto, Pieretta e Arlecchino: numeri 5 e 14), un ciclo di storie di cavalieri medioevali (9 e 12) ed una storiella esotica ambientata in Cina (6).
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 1, 1908) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 1, 1908) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 2, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 5, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 6, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 7, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 9, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 12, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 13, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 14, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 14, 1909) |
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A. Mussino (Corriere dei Piccoli, I, 15, 1909) |
Bibliografia:
[1] A. Rubino, Gli artisti del libro: Attilio Mussino, in «Il Risorgimento Grafico», anno V, 11, 1907, pp. 193-198.