06/11/19

Tiger Tateishi. Tigri di carta e di sogno

 

In un articolo intitolato “Il pianeta come festival”, apparso nel 1972 su Casabella (n. 365) e l’anno seguente su Design Quarterly (n. 89), Ettore Sottsass jr. immaginava un futuro nel quale le città fossero scomparse dalla faccia della Terra, polverizzate dalla «decentralizzazione esplosiva della distribuzione dei consumi», con parole che oggi, lette a prescindere dal contesto culturale dell’epoca, non possono che richiamare alla mente il mondo iper-connesso della contemporaneità:
Il problema di “produrre” non c’è più, […] i “prodotti da consumare” si spostano automaticamente lungo i canali di una specie di rete sotterranea di super-posta pneumatica, interrogata automaticamente da tastiere portatili comunicanti via radio con i calcolatori dei super-magazzini di raccolta. […] Così siamo diventati tutti artisti artigiani, provvisti di super-strumenti per fare da soli quello che ci pare, e siamo anche artisti-nomadi […] perché possediamo questa super-possibilità di comunicare che ci permette sempre di sapere tutto (di tutto e di tutti) e ci permette di far sapere (a tutti) tutto di noi […]. Siamo arrivati ad uno stadio nel quale siamo sempre noi i rappresentanti di noi stessi; […] al punto che non ci sono più poteri ma ci sono flussi vaganti di volontà e di passioni pubbliche […] come assestamenti o moti molecolari di liquidi o gas […].

01/11/19

[Soffitte] I tesori illustrati di archive.org


[La rubrica Soffitte è dedicata principalmente alla scoperta di archivi digitali disponibili in rete.]

La biblioteca digitale non-profit Internet Archive, nata per consentire un accesso universale alla conoscenza, è uno dei più vasti progetti di archiviazione disponibili in rete. Navigando sul relativo portale, archive.org, può capitare di imbattersi in volumi introvabili, libri da collezione e curiosità per bibliofili, ma non sempre è facile orientarsi in quello che sembra uno sterminato oceano virtuale. Rispolverando la rubrica Soffitte, ho scelto tre libri illustrati tra i tanti che nel corso degli anni ho scovato sul sito: il primo è una strampalata parodia della discesa dantesca agli inferi; il secondo è un caustico libretto di storie edificanti per bambini; il terzo è una raffinata fiaba esotica, scritta e illustrata da uno dei più grandi (e dimenticati) illustratori del XX secolo, Boris Artzybasheff.

03/09/19

La scuola del futuro nelle vignette di un secolo fa


Sulla pagina Facebook di Töpfferiana, il bel sito di Antoine Sausvert dedicato al fumetto delle origini, è comparsa una curiosa serie di vignette umoristiche, ritrovata su un giornale francese per bambini di inizio ‘900, che raffigura “la scuola del XXI secolo”. Le illustrazioni, firmate da Henri Avelot e tratte da Le Petit Journal illustré de la Jeunesse (n. 52, 8 ottobre 1905), cercano di immaginare i cambiamenti della vita scolastica a distanza di un secolo (l’indicazione dell’anno 2005/06 si legge nella prima vignetta), sulla scia di un filone molto popolare nel periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900.

13/05/19

Licantropia archetipica: «Uomo diventa lupo» di Robert Eisler


Torna nelle librerie italiane, in una nuova edizione Adelphi, il mitico saggio antropologico di Robert Eisler, un eccentrico capolavoro di erudizione che indaga le origini della violenza e della crudeltà.

11/04/19

Il volto e le metamorfosi. Kōbō Abe e Tetsuya Ishida


I quasi duecento dipinti che ci ha lasciato Tetsuya Ishida, pittore giapponese morto nel 2005 a soli 31 anni, ritraggono persone che hanno in comune lo stesso identico volto. Il modello originario e di gran lunga più ricorrente è un giovane uomo o ragazzo dai capelli corti, l’espressione malinconica e lo sguardo trasognato, ma i soggetti raffigurati includono anche altri uomini, donne, anziani e bambini che condividono le medesime caratteristiche. «All’inizio era un autoritratto» annotava nel 1999 Ishida sul suo taccuino. «Volevo provare a fare di me stesso – del mio sé debole, patetico e ansioso – qualcosa di buffo, di cui si potesse ridere. […] Allargai poi la prospettiva ai consumatori, agli abitanti della città, ai lavoratori e a tutti i giapponesi.»