23/08/18

Things no one knows. Hirokazu Koreeda’s «Nobody Knows»


[This is a translation of a previous article about Hirokazu Koreeda’s movie Nobody Knows (2004)]

One afternoon, in a moment of pause from the activities of a summer camp, a child proposed me to play a game, telling each other a secret.

“Once,” he whispered to my ear, “I made a map”.

27/07/18

Sulle tracce della protofantascienza (estratto)


[Estratto dalla prefazione a Gaspare Freddi, Il pianeta Venere e i suoi abitanti - Gli abitanti di Marte, Cliquot, 2018]

Lo scandaglio di quella terra incognita che è la protofantascienza italiana, secondo la metafora con cui Gianfranco de Turris definì la narrativa avveniristica a cavallo tra Ottocento e Novecento, è affare piuttosto recente e ancora in corso d’opera. Lo stesso de Turris, coadiuvato da Claudio Gallo, raccolse nel volume Le aeronavi dei Savoia (2001) un’antologia utile per tracciare una prima mappatura del campo, delimitando l’orizzonte temporale fra due estremi: da un lato il termine ante quem del 1952, anno in cui nelle edicole italiane fecero il loro esordio le riviste “Scienza Fantastica” e “Urania”, e su quest’ultima Giorgio Monicelli coniò il termine fanta-scienza; dall’altro il 1891 cui risale il più antico racconto protofantascientifico rintracciato sulle pagine di “La Tribuna illustrata”, supplemento che sul finire del XIX secolo rifletteva l’emergere di un nuovo modello di pubblicazione popolare e ad ampia diffusione.

12/06/18

La fantascienza apocrifa di Stanisław Lem (appendice)


Un paio di settimane fa è apparso su Doppiozero un mio articolo dedicato al filone “apocrifo” e sperimentale della narrativa di Stanisław Lem – scrittore polacco noto soprattutto per il romanzo di fantascienza Solaris (1961) –, a partire da un’opera pubblicata da poco in Italia e interamente incentrata sul tema dell’intelligenza artificiale, GOLEM XIV (il Sirente, 2017).

16/05/18

Un progresso tutto da ridere: le «Grandes Inventions» di G. Ri


Un filone umoristico molto fecondo nell’immaginario popolare del ‘900, e che soprattutto durante la prima metà del secolo ha ispirato un gran numero di fumetti, cartoni animati e film, è quello delle invenzioni bizzarre. Le figure caratteristiche di questo filone sono macchine, marchingegni o dispositivi alla cui stravaganza corrisponde una funzione semplice e perlopiù futile, o che comunque nessuno si sognerebbe di affidare a un apposito congegno. Spesso l’invenzione si fonda su un complicato effetto domino, e consta dunque di una catena di cause e conseguenze talmente astrusa da porsi come parodia dell’efficacia propria di qualsiasi innovazione tecnica.

02/05/18

La seconda vita di Kazuo Umezu [II. Le opere della maturità]



Una svolta importante nella carriera di Kazuo Umezu risale ai primi anni ’70, quando l’autore, distintosi già all’epoca come maestro dell’orrore per i suoi racconti a fumetti, cominciò a realizzare serie di più ampio respiro e a sperimentare soluzioni narrative mai esplorate prima di allora.