06/10/14

Il mondo dell’incubo nell’animazione americana (1929/39)


La ricorrenza di un immaginario dell’incubo di derivazione gotica è assai accentuata nei corti animati americani realizzati a partire dal 1929 (anno della grande depressione), in relazione ai quali è possibile parlare di un prolifico “filone gotico” dell’animazione. Le figure predilette di questo immaginario comprendono scheletri, fantasmi, ombre e diavoli; lo scenario tipico è quello notturno, ideale per esaltare il carattere lugubre e sinistro di luoghi come case infestate e cimiteri. Le avventure di questi cartoni animati, benché infarcite di minacce e pericoli, sono il più delle volte raffigurate in modo comico e sempre (o quasi) risolte da un epilogo a lieto fine. La rappresentazione della paura, in questo modo, diviene funzionale alla sua esorcizzazione, perché permette di trasformare anche il più spaventoso diavolo in un innocuo spauracchio.

A seguire un elenco dei cartoni più rappresentativi del “filone”.


The Skeleton Dance (1929) *****
Produzione: Walt Disney


Allo scoccare della mezzanotte, annunciati da lugubri apparizioni naturali – lo stormire di rami che si trasformano in mani, la comparsa di un gufo, il volo dei pipistrelli, l’ululato di un cane alla luna piena e le baruffe di due gatti neri –, quattro scheletri escono dalle rispettive tombe di un cimitero e danno vita a buffe danze, coreografie ed esibizioni musicali all’insegna del trasformismo (uno scheletro si presta ad essere suonato come uno xilofono; un altro scheletro si serve della coda di un gatto come fosse un contrabbasso). Al sorgere del sole, salutato dal canto del gallo, gli scheletri ritornano frettolosamente nelle loro tombe.

Il cartone è noto per essere il primo della serie Silly Symphonies, ideata per sperimentare nuove modalità di animazione che coinvolgessero la dimensione visiva e quella sonora. Il fascino del cortometraggio risiede inoltre nella commistione di elementi figurativi appartenenti ad epoche molto distanti: se il motivo della danza macabra è tipico dell’immaginario medioevale, la sua resa nel cartone richiama certe composizioni astratte dell’arte avanguardistica dei primi decenni del XX secolo.


Hell’s Bells (1929) ***
Produzione: Walt Disney


In un inferno popolato da pipistrelli, ragni, coccodrilli e serpenti, un’orchestra di demoni suona per il Diavolo, mentre altri danzano e giocano a fare le ombre cinesi. Dalle mammelle di una femmina di drago due demonietti traggono il fuoco che offrono al Diavolo in una pentola; poco dopo, uno di loro finisce inghiottito tra le fauci di Cerbero, il cane a tre teste di mitologica memoria, mentre l’altro fugge. Dopo un concitato inseguimento, il diavolo viene gettato con un calcio giù da una rupe ed è risucchiato dal fuoco infernale.

Qualche anno dopo aver diretto Hell’s Bells, Ub Iwerks ne riprese molti elementi per realizzare Hell’s Fire (1934), cartone animato prodotto dal suo studio personale (Celebrity Productions).


Haunted House (1929) ***
Produzione: Walt Disney


Nel mezzo di un forte temporale, Topolino cerca riparo in una casa che si rivela essere infestata. Una misteriosa figura incappucciata lo costringe a suonare il pianoforte, mentre un gruppo di scheletri danno vita a danze e composizioni musicali improvvisate (alcune delle quali riprese da The Skeleton Dance). Approfittando di un momento propizio Topolino cerca di uscire dalla casa, e dopo essere stato inseguito da alcuni scheletri riesce finalmente a fuggire.


The Haunted Ship (1930) **
Produzione: Van Beuren


Durante un temporale, Waffles e Don (una coppia composta da un gatto e un cane antropomorfi) precipitano in aereo sul fondo del mare, dove si imbattono in una serie di creature mostruose e visitano il relitto di una nave affondata, popolata di scheletri. Quando i due cominciano a suonare un pianoforte, gli animali del mare si uniscono in una danza collettiva, prima che la comparsa di uno scheletro pirata li metta tutti quanti in fuga.


Swing You Sinners! (1930) ***
Produzione: Fleischer


Una surreale avventura di Bimbo (un cagnolino antropomorfo), che insegue una gallina per rubarla e si trova a sua volta inseguito da un poliziotto, prima di attraversare una terra desolata e di finire in uno spettrale cimitero infestato, dove ogni cosa è animata e minaccia di punirlo per il suo tentativo di furto. Dopo una serie di incontri sempre più allucinati, Bimbo finisce inghiottito da una delle sue stesse visioni.

La storia di Swing You Sinners! viene riproposta in molti suoi elementi da Panicky Pup (1933), un cartone animato prodotto qualche anno più tardi da Van Beuren.


Mysterious Mose (1930) ***
Produzione: Fleischer


Stravagante storia notturna di Betty Boop (qui disegnata ancora con le orecchie da cane), che non riesce a dormire perché percepisce la presenza di un estraneo nella sua casa. In un crescendo di gag sempre più bizzarre, l’intruso – un’incarnazione di Bimbo a metà tra fantasma e automa – finirà in mille pezzi dopo un’esplosione.


Bimbo’s Initiation (1931) ****
Produzione: Fleischer


Bimbo cade in un tombino e si ritrova in uno strano edificio, circondato dai membri di una misteriosa setta. Ogni volta che questi gli chiedono se vuole entrare a far parte della setta, Bimbo risponde di no, ma l’edificio si trasforma per impedirgli di scappare costringendolo ad affrontare numerosi pericoli e prove iniziatiche dal gusto sadico. Alla fine dell’avventura Bimbo incontra Betty Boop, con cui dà inizio ad una danza sensuale; alle loro spalle, i membri della setta si tolgono i vestiti e si rivelano essere tante Betty Boop.


Wot a Night (1931) ***
Produzione: Van Beuren


Il primo cartone in cui compaiono gli “antichi” Tom e Jerry (che non hanno nulla a che vedere con la celebre coppia di Hanna & Barbera), due tassisti qui coinvolti in una bizzarra avventura che li vede intrappolati in un castello assieme a fantasmi e scheletri musicisti e ballerini (compresi alcuni scheletri di colore!). Alla fine della storia, gli stessi Tom e Jerry scoprono di essere diventati degli scheletri.


Spooks (1931) ****
Produzione: Metro-Goldwyn-Mayer


Durante un temporale il ranocchio Flip (Flip the Frog) attraversa a cavallo una landa desolata e raggiunge una casa infestata da scheletri agghindati con abiti eleganti, che gli offrono da mangiare lo scheletro di un tacchino. Una piccola orchestra di scheletri improvvisa un concerto, mentre Flip si mette a danzare assieme ad una donna scheletro. Alle due di notte Flip viene accompagnato a dormire, ma deve guardarsi da uno scheletro armato di coltellaccio che vuole trasformarlo in un macabro trofeo di caccia. Il cartone si conclude con la rocambolesca fuga di Flip, trionfante sul suo cavallo divenuto anch’esso uno scheletro!


Minnie the Moocher (1932) ***
Produzione: Fleischer


Dopo una discussione coi genitori, Betty Boop decide di lasciare la casa per andare a vivere altrove. Assieme a Bimbo si reca in una grotta, dove i due si imbattono nello spettro di un tricheco, in tre scheletri ubriaconi e in altre inquietanti apparizioni fantasmatiche. Inseguiti da un corteo di spiriti volanti, Betty e Bimbo fuggono dalla grotta e fanno ritorno a casa.


The Mad Doctor (1933) *****
Produzione: Walt Disney


Topolino si sveglia di notte durante un temporale; uscito di casa, vede che Pluto è scappato dalla sua cuccia e si mette a cercarlo seguendo le impronte, che portano ad un imponente castello arroccato su una montagna a forma di teschio. Mentre Topolino è intento a scampare mille pericoli e a non smarrirsi nelle antiche e labirintiche sale del castello, Pluto viene condotto in un laboratorio, dove uno scienziato pazzo lo vuole sottoporre ad un crudele e folle esperimento di mutazione. Lo stesso Topolino, poco dopo, viene legato ad un lettino: una sega circolare gli sta per tagliare la pancia, quando all’improvviso si sveglia dall’incubo e riceve il saluto festoso di Pluto.

The Mad Doctor è un cartone sinceramente spaventoso, e per questo davvero inusuale per gli standard Disney. All’epoca diversi cinema americani si rifiutarono di proiettarlo, e nel Regno Unito venne addirittura bandito. La graduale transizione dalla veglia all’incubo di Topolino è risolta con uno spunto geniale; la storia procede poi in un impressionante crescendo di orrore, angoscia e follia che sembra senza soluzione. Eccellente la rappresentazione del castello, che si richiama alle incisioni del Piranesi e conferisce alla storia la giusta atmosfera claustrofobica; memorabili la figura dello scienziato pazzo, l’ambiente del laboratorio e i sadici esperimenti sugli animali che vi hanno luogo. Il lieto fine, date queste premesse, risulta quanto mai propizio e catartico.


Red Hot Mamma (1934) ***
Produzione: Fleischer


Bizzarra avventura notturna di Betty Boop, che in una gelida notte d’inverno si addormenta davanti al fuoco del camino e presto si ritrova niente meno che all’inferno, tra fiamme dispettose, squadre di demoni pompieri ed il Diavolo in persona. Col suo sguardo “di ghiaccio” Betty raggela letteralmente gli inferi, prima di risvegliarsi nella sua casa che la porta aperta ha esposto al freddo della mattina invernale.


Scrappy’s Ghost Story (1935) ***
Produzione: Columbia


Davanti al fuoco del camino, mentre il fratellino intento a scoppiare i popcorn è suggestionato da ombre notturne che sembrano animarsi, Scrappy gli racconta una storia di fantasmi. In una foresta, di notte, Scrappy è inseguito da un fantasma, che si rivela poi essere il suo fratellino. Inseguiti poi da un altro fantasma, i due si rifugiano all’interno di un grande tronco d’albero adibito ad ascensore, e sottoterra partecipano alle danze e alle esibizioni musicali di un gruppo di fantasmi amichevoli. Quando infine la scena torna alla realtà, vediamo Scrappy e il fratellino ancora in preda alle suggestioni della notte.


Skeleton Frolic (1937) ***
Produzione: Columbia


Il mondo dell’incubo si colora grazie al Technicolor in questo cartone di Ub Iwerks, rivisitazione del celebre The Skeleton Dance. Rispetto al cartone Disney, di cui riprende molte figure e scenette, Skeleton Frolic introduce minime innovazioni tra cui un inquietante albero animato, una grande orchestra di scheletri guidata da un direttore, una zucca di Halloween ed il simpatico volto dell’orologio sul campanile, che al sorgere dell’alba – splendida nella sua resa a colori – bussa con una lancetta sulle campane per “svegliarle”.


Lonesome Ghosts (1937) ****
Produzione: Walt Disney


Quattro fantasmi burloni, annoiati perché nessuno fa visita alla loro casa, decidono di telefonare ad un’impresa di scacciafantasmi richiedendo un pronto intervento per liberare la stessa abitazione in cui vivono. Topolino, Paperino e Pippo, membri dell’impresa, si precipitano nella casa infestata e non trovano nessuno a riceverli. Dopo essersi divisi per cacciare i fantasmi, ognuno dei tre cadrà vittima dei loro scherzi, fino al rocambolesco capovolgimento finale di ruoli che vedrà i fantasmi fuggire spaventati alla vista di tre spettri sconosciuti: Topolino, Paperino e Pippo ricoperti di melassa e farina!


Midnight Frolics (1938) ***
Produzione: Columbia


Simpatico corto diretto da Ub Iwerks, ambientato in un’antica casa infestata da fantasmi buffi e giocherelloni che allo scoccare della mezzanotte, tra lo spavento di un topo e dell’uccellino di un orologio a cucù, si mettono a danzare, cantare e suonare il pianoforte o una serie di strumenti musicali invisibili.


Jeepers Creepers (1939) ****
Produzione: Leon Schlesinger (Warner Bros)


Porky Pig veste i panni di un pauroso poliziotto chiamato di notte ad investigare sugli strani suoni che provengono da una casa infestata. Qui, un fantasma burlone si prende gioco di lui chiamandolo con voce da donna ed elaborando alcuni spaventosi scherzetti. Terrorizzato, Porky Pig sale di corsa una rampa di scale e finisce senza accorgersene tra le braccia del fantasma, prima di scappare definitivamente dalla casa e prendersi infine una rivincita quando il tubo di scappamento della sua auto colora di nero lo spettro.